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19:55pm1 Febbraio 2022 | mise à jour le: 1 Febbraio 2022 à 20:04pmReading time: 13 minutes

Femminismo e comunità, le origini del Centro Donne Italiane di Montréal

Femminismo e comunità, le origini del Centro Donne Italiane di Montréal
Photo: Foto iStockLa statua in bronzo della “Fearless girl”, la “bambina senza paura”, opera della scultrice Kristen Visbal, che si trova di fronte al famoso Toro di Wall Street, a New York, che simboleggia la finanza mondiale. Installata nella notte tra il 7 e l’8 marzo 2017 per la Giornata internazionale della donna, la bambina ha mani sui fianchi e sguardo deciso a simboleggiare forza e capacità di riuscita delle donne

di Margherita M Morsella, Avvocata  –  morsellamargherita@gmail.com

Oggi si chiama “Centro delle Donne Solidali e Impegnate” e da oltre 44 anni contribuisce allo sviluppo sociale, culturale e politico della collettività italiana di Montréal sotto la direzione attenta e scrupolosa della dinamica Pina Di Pasquale. Le richieste di adesioni non cessano di aumentare, segno evidente di un bisogno reale nella nostra comunità e non solo.

Nel corso degli anni si è affermato attraverso l’organizzazione di eventi di spessore su temi di rilievo ed è stato di supporto a tantissime donne nella rivendicazione dei loro diritti presso enti di Stato e di Governo. Ha promosso l’istruzione delle donne, la loro partecipazione attiva nella società. Tutto questo è stato fatto senza mai ricevere alcun sostegno finanziario da parte di organismi importanti della nostra comunità, come la Fondazione Comunitaria Italo-Canadese, o da parte di filantropi Italo-Canadesi. Purtroppo le loro donazioni sono spesso destinate ad istituzioni od organizzazioni che possano dare loro in cambio visibilità, piuttosto che sostenere il Centro Donne che opera in tutta discrezione e gratuità per aiutare le donne che, spesso dimenticate nel silenzio, hanno un reale bisogno. Ma non è mai troppo tardi!

Così, dopo tanti anni di duro lavoro volto ad assistere le donne nel bisogno, spesso nel più totale anonimato, è tempo che la comunità prenda coscienza del grande lavoro svolto dal Centro Donne, del ruolo fondamentale che esso ha assunto nella società e tenda una mano di sostegno, oltre a cercare il modo per ringraziare, mettere in valore ed onorare le numerose impiegate e volontarie che lo fanno funzionare. Non tutti, purtroppo, conoscono ancora le origini e la storia di questo Centro; cerco quindi in questo articolo di fare una breve cronistoria menzionando i nomi delle persone che nel corso degli anni si sono adoperate per crearlo e farlo crescere.

 

Le origini

Eravamo alla fine degli anni Settanta quando la nostra comunità era in piena effervescenza e registrava un grande attivismo. Un gruppo di giovani intellettuali e studiosi impegnati crearono l’Associazione di Cultura Popolare Italo Quebecchese.

Ogni settimana si riunivano in un locale situato nel quartiere Villeray-St-Michel per dibattere, scrivere, promuovere iniziative e per dare una voce libera ed alternativa alla nostra comunità. Tra i membri di questo nuovo sodalizio c’erano alcune giovanissime universitarie come Assunta Sauro, Marie Antoinette Simoncini, Tiziana Carafa, Roberta Giorgetti, Margherita Morsella che, animate dalla passione per la comunità, con il sostegno di tutti gli altri membri, decisero di fondare un Collettivo dedicato alle donne della comunità italiana di Montréal.

La prima sede del Centro Donne su boulevard Saint-Michel

Erano gli anni 1976-1979 quando i dibattiti, politici, sociali e culturali si diffondevano al massimo nella nostra Provincia del Québec e l’impegno e l’energia di queste giovani donne sembrava non avere limiti. Cercarono e ottennero il sostegno di Isa Iasenza,  persona molto preparata che lavorava all’epoca per un Ministero del Governo provinciale e di Giuseppina Barbusci che aveva fondato un gruppo di donne nel quartiere St-Michel. Con queste altre due donne e con l’Associazione Femminile di St-Michel, il Collettivo delle donne italiane cominciò a crescere e continuò a farsi strada l’idea di creare un Centro che avesse come missione di promuovere l’interesse e i diritti delle donne italiane e di quelle immigrate in particolare.

Furono anni di intensi dibattiti e accese discussioni che talora provocavano delle scintille tra i membri del Collettivo all’interno del quale c’era un’ala giovane, radicale-femminista, e una meno giovane, più matura e conservatrice.

Finalmente nel 1978 nacque il Centro Donne Italiane di Montréal.

Il 22 marzo ebbe il suo primo Consiglio d’amministrazione composto da Isa Iasenza, presidente, Giuseppina Barbusci, Tiziana Carafa, Roberta Giorgetti, Sabina Lanzolla, Loretta Mazzocchi, Margherita Morsella, Assunta Sauro, Marie Antoinette Simoncini, Dominique Venetico.

Tra gli obiettivi prioritari vi era quello di promuovere lo sviluppo sociale delle donne nella comunità italiana di Montréal e nella società quebecchese, ma anche di favorire l’adattamento dei nuovi arrivati alla realtà del Québec mettendo in opera un sistema di educazione scolastica e di servizi comunitari.

Furono anni di lavoro molto intenso che segnarono la crescita del Centro Donne di Montréal che riuscì ad attirare l’attenzione e l’impegno di tante altre donne di spicco della comunità italiana tra cui ricordiamo Marta Bonato, Anna Maria Silvestri, Antonella Perzia, Iva Salerio, Aura Bizzarri, che contribuirono a consolidare l’esistenza del Centro Donne.

Per la prima volta nella comunità italiana di Montréal si cominciò a discutere di argomenti considerati fino ad allora tabù ma che avevano una forte incidenza sulla qualità di vita di molte donne come la violenza coniugale e l’abuso sessuale. Si organizzarono conferenze, tavole rotonde, corsi di francese e inglese, servizi di assistenza e di ascolto, aiuto e referenze per trovare un lavoro, informazione sui diritti e doveri delle donne nel campo del lavoro, della salute, della famiglia e tanto altro.

Nel novembre del 1978 venne organizzata la prima Conferenza sul ruolo e i problemi delle donne immigrate nella nostra società. Questo tema attirò la partecipazione di tantissime persone che gremirono una nota sala di ricevimento nel quartiere St-Michel. Le relatrici allora erano tutte donne impegnate, professioniste che presentarono con grande bravura e capacità d’analisi programmi e progetti per contribuire all’educazione, alla crescita e all’inserimento delle immigrate nella società quebecchese.

Il Centro Donne, intanto, continuava ad essere molto attivo ed impegnato in varie manifestazioni e petizioni per far rispettare i diritti delle donne italiane immigrate di Montréal.

 

Gli anni ’80 e la collaborazione con gli altri organismi

Nel febbraio del 1981 venne organizzato un importante convegno per la comunità italiana sul tema “Violenza fatta alle donne”. Questo fu un argomento rispetto al quale la comunità si dimostrò molto sensibile perché era un fenomeno che si verificava spesso nella nostra comunità e che le persone coinvolte, per paura o vergogna, non volevano affrontare pubblicamente. Infatti ci furono resistenza ed anche azioni di boicottaggio da parte di alcuni membri della nostra e di altre associazioni della comunità. Tuttavia, grazie alla determinazione delle organizzatrici il convegno si fece ugualmente e furono scritti numerosi articoli pubblicati tra l’altro nel Bollettino del Centro Donne e sul Cittadino Canadese. La direttrice Pina Di Pasquale ricorda ancora oggi tutto il disprezzo e le critiche subite da tante donne per il semplice fatto che fossero iscritte al Centro Donne.

L’8 marzo del 1981 il Centro Donne organizzò, per la prima volta nella storia della comunità italiana, la Giornata Internazionale dei diritti delle donne.

Poster creato per la Festa della donna dell’8 marzo

Sono oltre quarant’anni che si celebra questa ricorrenza e nel 2009, anno in cui il Congresso Nazionale Italo-Canadese organizzò l’evento, grazie alla sollecitazione e al lavoro di coordinamento della sottoscritta, si fece in collaborazione con il Centro Donne. L’evento riscosse un grande successo con la partecipazione di oltre 200 donne tra cui artiste e scrittrici, animato da rinomate oratrici. Iniziò in quell’occasione la bella tradizione di attribuire ogni anno un premio ad una donna della nostra comunità.

La collaborazione iniziata con il Centro Donne nel 2009 non riscontrò purtroppo l’interesse di tutti i dirigenti del Congresso dell’epoca e così venne interrotta.

A parte la pubblicazione del Bollettino del Centro Donne Montréal, nel 1982 ci fu la pubblicazione di un mini sondaggio su “La donna italiana a Montréal” e di alcuni articoli sui diritti delle donne. Queste iniziative aiutarono molto ad informare le donne della comunità italiana più isolate e ad incoraggiarle a prendere contatto con il Centro e chiedere assistenza là dove fosse necessario.

 

Collaborazione solidale con altri gruppi

Nel 1984, la sottoscritta ed Aura Bizzarri fummo le co-fondatrici, insieme ad altre donne immigrate, del Collectif des Femmes Immigrantes du Québec.  Questo gruppo esiste ancora oggi ed ha come missione quella di aiutare ed orientare le donne immigrate di tutte le origini. Furono quindi due donne del Centro Donne tra le principali fondatrici e sostenitrici del suddetto “Collectif” di cui Aura Bizzari è ancora oggi la direttrice, mentre Faustina Bilotta ne è la presidente.

Dal 1985 al 1995 il Centro Donne continuò ad essere un luogo d’incontro, di sostegno e di attività per le donne che volevano uscire dall’isolamento. Il 20% che frequentava il Centro Donne parlava solo l’italiano. La loro età variava tra i 35 e 60 anni e molte erano sole con bambini a carico (Dati forniti dal Centro Donne).

Durante questo periodo alcune delle donne fondatrici del Centro Donne come Tiziana Carafa, Roberta Giorgetti, Assunta Sauro, Marie Antoinette Simoncini e la sottoscritta si inserirono nella FILEF (Federazione Italiana Lavoratori Emigrati e Famiglie) per fondare un Comitato Donne con l’obiettivo di raggiungere le donne operaie nel settore tessile e le giovani della seconda generazione.

Nel 1987 fu organizzata dalla sottoscritta un’importante conferenza-dibattito al Centro Comunitario Christophe Colomb, in occasione dell’8 marzo sul tema: “La donna Italo-Quebecchese della seconda generazione”.

Ci fu una grande partecipazione di pubblico e intervennero anche dei conferenzieri venuti espressamente dall’Italia. Erano i primi anni in cui si iniziava a parlare dei Comitati degli Italiani all’Estero. Nel 1988 ebbi la fortuna di partecipare insieme ad altre donne alla Pre-Conferenza sull’Emigrazione italiana che si tenne a New York e successivamente alla Seconda Conferenza internazionale dell’emigrazione che si tenne a Roma nel 1988.

Per quest’ultimo evento scrissi un saggio sul tema “La situazione della donna immigrante nel Québec” in cui, per la prima volta, illustrai un rapido profilo dell’attività economica, politica e associativa delle donne italo-quebecchesi. Questo saggio venne pubblicato poi nel 1990 sulla rivista del Ministero degli Affari Esteri: Affari Sociali Internazionali.

Le fondatrici del Centro Donne erano contestualmente impegnate anche in seno ad altre Associazioni come il “Collectif des Femmes Immigrantes e la FILEF con il mero obiettivo di promuovere i diritti delle donne immigrate italiane. Quando si scriverà la storia della nostra comunità dunque bisognerà includere anche un capitolo dedicato a questo periodo importante ed incisivo della comunità italiana.

 

Il contributo sociale, politico e culturale

Nel 1992 Assunta Sauro divenne la direttrice del Centro Donne che, sotto la sua abile direzione, che durò più di vent’anni, continuò a crescere organizzando eventi e stabilendo legami con altri Centri attraverso la Città e la Provincia. Nel 1994 il tema per la giornata dell’8 marzo fu “Femmes à travers le monde” e nel 1995 partecipammo, nella città di Québec, alla Marche des femmes contre la pauvreté intitolata “Du Pain et des Roses”. Si deve alla direzione attenta e appassionata per vent’anni di Assunta Sauro e della sua formidabile squadra se il Centro Donne seppe superare momenti difficili, non chiuse le porte e continua ancora oggi la sua importante missione.

Dal 1996 al 2003 il Centro vide un aumento continuo delle richieste di intervento provenienti dalle donne della comunità. Si formarono diversi comitati: sulla salute, sui diritti, l’arte, il teatro, l’artigianato, il giornale ed altre azioni collettive. Tutto questo fu reso possibile grazie alla partecipazione sempre più numerosa di donne volontarie. L’età media dei membri oscillava allora tra i 40 e 60 anni, ma erano in crescita però le donne tra i 20 e 30 anni di età e si registrava la presenza di quelle provenienti da diverse nazionalità (20% circa). Il Centro Donne continua ancora oggi la sua nobile missione facendo affidamento unicamente sul sostegno del Governo provinciale e su donazioni individuali e promuovendo, per citarne solo alcune iniziative, conferenze e incontri di informazione, la clinica giuridica con eventuale accompagnamento in tribunale, una biblioteca e un centro di documentazione.

 

Una ventata di novità

Le origini del Centro Donne fanno parte integrante ormai della storia della nostra comunità, non solo per le tantissime persone che al Centro hanno trovato aiuto ed assistenza, ma per il contributo sociale, politico e culturale che esso ha dato per la crescita e l’affermazione della nostra collettività italiana di Montréal. Grazie all’attivismo dei suoi membri le idee, le azioni e le rivendicazioni hanno portato una ventata di novità e di cambiamento nelle mentalità e nelle coscienze dando maggiori opportunità alle donne di ogni età per trovare pari dignità nella nostra società. Il lavoro delle sue animatrici, sostenuto da impegno e devozione, l’amore per il prossimo e la perseveranza ha fatto in modo che il Centro Donne ancora oggi, dopo 44 anni, continui la sua missione e si proponga, non solo come Centro di assistenza, ma come un’organizzazione che offre alle donne un luogo dove possano sentirsi comprese e spesso incoraggiate a prendere decisioni importanti per la loro vita. Questa associazione è un luogo dove ritrovare la speranza quando tutto sembra perso, dove si aiutano le donne a ritrovare la propria strada quando si sentono sole ed abbandonate, dove il loro lavoro viene valorizzato e apprezzato, aiutandole a farle sentire realizzate.

Le fondatrici del 1978 erano giovani idealiste, impegnate e solidali. Oggi il Centro ha voluto in qualche modo rendere loro omaggio assumendo il nome di “Centro Donne solidali e impegnate”.

Le origini del Centro suscitano in tante di noi una nostalgia per quell’epoca che rappresentava la gioventù vissuta in una forma pura e ricca di grandi idealità in un’epoca nella quale gli ideali contavano tanto ed eravamo ispirate dalla speranza del rinnovamento e dell’impegno sociale e comunitario.

Una manifestazione del Centro Donne

Il nostro era un impegno radicato nelle convinzioni che il cambiamento e il miglioramento della condizione della donna immigrata fosse essenziale e che i tabù in tutte le forme dovessero essere rimossi. Numerose erano le riunioni, lunghe e interminabili, per discutere di pianificazione, obiettivi, strategie, budget, manifestazioni organizzate e assistite, conferenze sulla violenza domestica, il lavoro in nero e l’ineguaglianza uomo-donna sul mercato del lavoro. Tutto questo impegno è stato ed è solo una minuscola goccia nell’oceano dei bisogni tra cui quello di combattere le disuguaglianze che purtroppo ancora oggi esistono nonostante tutto.

 

Coscienza civile

Non c’è bisogno di etichettarsi femministe. Sono le azioni che ci definiscono. Sovente i piccoli passi aprono la strada per far la differenza nella vita di coloro che non hanno la possibilità di scelta, né voce. Nutro la speranza che le donne della terza e quarta generazione abbiano sempre più coscienza civica e siano sempre più attive nella nostra comunità, che abbiano il coraggio di sfidare chiunque per ciò che credono debba cambiare, che mettano in discussione ciò che da altri è stato prestabilito e che propongono i cambiamenti necessari per la realizzazione piena dei diritti di ogni persona. “Le azioni urlano decisamente più forte delle parole. L’istruzione è la chiave; quindi ottenete quella laurea oppure finite quella formazione e cercate sempre di superare le vostre stesse aspettative”.

Le origini del Centro Donne dimostrano che la storia della nostra comunità è molto diversificata, complessa e piena di iniziative originali e variegate. Non ci sono quindi solo gli organismi tradizionali come Cibpa, Congresso, Fondazione, Casa d’Italia, Figli d’Italia, Camera di Commercio o Comites, che definiscono chi siamo, ma esiste anche il Centro Donne che ha lavorato sul piano culturale, sociale e politico ed ha arricchito la nostra storia ed in particolare quella della collettività italiana di Montréal.

Mi piace chiudere questo saggio storico con questo bellissimo pensiero di Simone de Beauvoir:  “Una donna libera è l’esatto opposto di una donna leggera”. (Le Deuxième Sexe, 1949)

(I dati statistici sono stati forniti dal Centro Donne)

 

Le coordinate del Centro

1586 Rue Fleury Est #100, Montréal,

Tel. 514-388-0980

info@cfse.ca  –  https://cfse.ca/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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