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15:03pm13 Marzo 2018 | mise à jour le: 13 Marzo 2018 à 15:03pmReading time: 4 minutes

Il Salone dell’amicizia

Incontro con Tina e Biagio D’Ugo, parrucchieri da oltre 40 anni

Biagio e Tina nel loro Salone dell’8° Avenue, nella zona di Villeray-Saint-Michel-Parc-Extension

Foto f_intravaia

«Ci siamo conosciuti durante un concorso per parrucchieri. Lui faceva il parrucchiere nel suo paese, a Bagheria (Palermo), io a Vittoria (Ragusa). All’inizio mi stava antipatico, anche perché vinceva tutto lui ma poi l’amore … ci ha portato fino a Montréal!»

A raccontare questo episodio è Tina che, insieme al marito Biagio D’Ugo, è proprietaria da 41 anni, del Salone “Biagio Haute Coiffeur” che si trova la 9032-A dell’8° Avenue, quasi all’angolo con Legendre, nella zona di Saint-Michel.

«Ho iniziato a fare il barbiere a 8 anni – racconta Biagio – poi a 15 anni ho deciso di cambiare. Mio padre voleva aprirmi un salone per uomo ma io guardavo più lontano e volevo fare anche il parrucchiere per signore. Così mi sono messo a fare tutte e due le cose. Avevo, ed ho ancora, un talento particolare per questo mestiere tanto che ho vinto anche diversi concorsi in Italia. Per me, in realtà, fare il parrucchiere più che una professione è una passione. Se rinascessi lo rifarei di nuovo perché questo mestiere mi ha dato tutto: lavoro, distrazione, amicizie, il pane per crescere la mia famiglia e per comprare casa».

Cosa vi ha portato a Montréal?

«Tina aveva a Montréal già due fratelli. Decidemmo di venire, restare 4-5 anni, racimolare un po’ di soldi – ci dicevano che qui era molto facile fare soldi, che si trovavano “in mezzo alla strada” – e poi tornare indietro, in Sicilia, dove tutto sommato stavamo bene perché lavoravamo entrambi».

«I miei fratelli – aggiunge Tina – pensavano che se fossi venuta io sarebbe venuto anche il resto della famiglia, invece così non è stato!»  

«Alla fine – interviene Biagio – abbiamo preso la decisione di restare anche se all’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà ad ambientarci. Poi abbiamo comprato questo posto, dove c’era già un Salone, e lo abbiamo aperto nel marzo del 1977. Sono 41 anni che siamo qui; sopra al Salone c’è la nostra casa. Qui sono cresciuti i nostri due figli e siamo diventati nonni. Però loro non sono interessati a proseguire questo nostro mestiere. È un buon mestiere ma … lavori sempre!

A quei tempi – prosegue Biagio – le nostre clienti erano tutte italiane. A volte, quando c’era un matrimonio o una festa iniziavamo a lavorare alle 4 del mattino. Di fuori c’era la fila e alle 10 di sera non avevamo ancora finito!

Adesso la nostra clientela è un po’ più variata anche se per la maggior parte resta italiana. Quelle clienti che allora erano ragazze ora sono mamme e anche nonne. Continuano a venire qui pur abitando in altre zone della città e ci portano le figlie o le nipoti».

«Prima entravano saltando – sorride Tina – adesso arrivano con il bastone o con il trasporto dalle case di residenza ma io le accolgo come delle grandi amiche, come se fossero delle persone di famiglia. Ci conosciamo da 40 anni!»

«La nostra fortuna – aggiungono – è di essere stati sempre onesti con le clienti, di aver sempre offerto un ottimo servizio e di averle trattate con rispetto ed amicizia. Più che di clienti dovrei parlare di amiche ed amici perché siamo invecchiati insieme e ci siamo affezionati alla nostra clientela!»

 

Il parrucchiere, così come il barbiere, è un po’ come un “confessore”. Cosa vi raccontano le clienti?

«Ci raccontano tante cose, si confidano, si sfogano, anche perché molte di loro le conosciamo da anni, ma quello che si dice nel Salone – sottolinea Tina – resta nel Salone! Siamo siciliani, “muti” siamo! A parte gli scherzi siamo sempre stati molto prudenti, ascoltiamo, cerchiamo di dare qualche consiglio quando è possibile ma non vogliamo entrare in cose che non ci appartengono. Da qui non esce niente di quello che ci confida la clientela; la nostra, e loro lo sanno, è una relazione di fiducia!».

 

Nel Salone è passata, e passa, tanta comunità italiana. Cosa è cambiato rispetto a 40 anni fa?

«Le nuove generazioni sono nate qua e sono più “aggiornate” rispetto alle loro madri o nonne. Conoscono più cose, più prodotti, sanno subito cosa vogliono, le clienti italiane sono molto esigenti. Ma quello che è cambiato veramente è che la nostra generazione lavorava per accumulare, metteva da parte i soldi per la famiglia, oggi, invece, si spende di più per il momento e non è necessario aspettare un matrimonio o un’occasione importante per andare dal parrucchiere».

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