Attività
15:19pm29 Novembre 2011 | mise à jour le: 29 Novembre 2011 à 15:19pmReading time: 2 minutes

Quando la banda passò!

 

Se c’è uno stato d’animo che suscita la presenza di una banda questo è sicuramente quello dell’allegria. E, una “ventata” d’allegria, ha attraversato nei giorni scorsi la Casa d’Italia che ospita (fino al 4 dicembre, dalle 13 alle 17) l’esposizione “Bande italiane a Montreal”, una mostra organizzata dall’Ordine Figli d’Italia (la cui sede è proprio nella Casa d’Italia) e dal suo presidente Joe Fratino con l’evidente desiderio di far conoscere anche questo aspetto tutto particolare della nostra cultura e delle nostre tradizioni popolari.

   Attraverso una serie di vetrine che contengono gli oggetti (strumenti, spartiti, attestati, libri, medaglie ecc.) e delle fotografie giganti delle varie formazioni bandistiche succedutesi a Montreal fin dal 1920, abbiamo potuto riporcorrere questa pagina “genuina” della nostra storia e capire come, grazie al lavoro e alla passione di gente come i maestri Giuseppe Agostino, Emanuele Cosentino, Gentile Dieni, e le centinaia e centinaia di musicisti, questa tradizione si sia  impiantata anche qui a Montreal e come essa sia ancora molto sentita nella nostra comunità. Ad allietare ulteriormente la mostra è stata proprio la presenza, nel giorno dell’inaugurazione, della Banda Gentile Dieni, guidata dal maestro Beniamino Cinalli, che non si è certo fatta pregare per regalare ai presenti qualche bel brano bandistico. Cinalli, 73 anni, orginario di Atessa, in provincia di Chieti, dirige la banda da venti anni, dalla morte cioè di Gentile Dieni di cui ne ha raccolto l’eredità. «Oggi i tempi sono un po’ più difficili», ci ha spiegato. «I “musicanti” d’origine italiana diminuiscono e dobbiamo ricorrere ad elementi di altre nazionalità, ma va bene lo stesso. Siamo un gruppo di 36-37 persone che fanno questa attività con molta serietà, con tanta passione ma soprattutto con moltissima buona volontà, la volontà di mantenere viva questa bella tradizione italiana nella speranza che un giorno le nuove generazioni possano prendere la “relève”». All’inaugurazione della mostra erano presenti, oltre a varie autorità, anche le figlie di Gentile Dieni, Maria e Marcella, che hanno ricevuto una targa-ricordo dell’avvenimento. 

        

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