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15:48pm8 Novembre 2011 | mise à jour le: 8 Novembre 2011 à 15:48pmReading time: 4 minutes

Intervista a Mariano De Carolis

 

Venerdì 25 novembre alle ore 18, presso la Plaza Volare dell’Hotel Crown Plaza (6600 Chemin de la Côte de Liesse, Montreal) si terrà il Gala del 50mo anniversario del Programma delle borse di studio CIBPA, l’Associazione delle persone d’affari e di professionisti italo-canadesi. Quest’anno verranno assegnate 50 borse di studio ad altrettanti studenti meritevoli d’origine italiana, per un valore di 150.000$. Tra queste, 15 borse da 1500$ l’una verranno assegnate solo sulla base dell’eccellenza. Il Gala si terrà sotto la presidenza d’onore di Mariano De Carolis (nella foto), direttore generale della Cassa Popolare Desjardins Canadese-Italiana, al quale il Corriere Italiano ha chiesto di “presentare” questo importante avvenimento.

 

Sig. De Carolis, che significato ha per lei essere presidente d’onore di questa edizione un po’ speciale – la 50ma – del Gala?

 

 «La Cassa popolare Canadese-Italiana ha sempre creduto in questo tipo di iniziative a sostegno dello studio e della formazione dei giovani. So bene, essendo anch’io padre di due figli che studiano all’università, cosa vuol dire per un genitore mantenerli agli studi: spese scolastiche, spese per i libri, per il trasporto ecc. e non tutti possono sostenere finanziariamente tali costi. Ci sono tanti genitori che hanno molta buona volontà, che vorrebbero far studiare i loro figli ma che non hanno i mezzi finanziari per farlo; noi possiamo fare la differenza, possiamo sostenerli affinché abbiano la possibilità di continuare i loro studi perché, se decidono di continuare a studiare, decidono anche del loro futuro, della qualità di vita che avranno un giorno. Inoltre, in questo modo, i giovani non potranno dimenticare che la comunità italiana li ha sostenuti al momento giusto, e continueranno ad essere fieri e orgogliosi della loro italianità; non dovranno “nascondersi”, tanto per fare un esempio, cambiando la vocale finale del loro cognome da “i” ad “y”, per la loro soddisfazione e per quella dei genitori che vedranno i loro figli riuscire».

  «Un altro punto importante è che voglio incoraggiare le altre imprese, aziende, banche, a fare la stessa cosa che facciamo noi alla Cassa. Negli ultimi 20 anni abbiamo distribuito nella società quasi mezzo milione di dollari, per sviluppare progetti, per la formazione, per sostenere degli organismi. Invitiamo le altre banche a fare uno sforzo maggiore, a contribuire con borse di studio più sostanziose, ad offrire ai giovani la possibilità di fare degli stage in azienda, ad invitarli a fare parte, come osservatori, dei consigli d’amministrazione, a fornire loro tutte le informazioni possibili sul percorso di studi che desiderano intraprendere, a metterli in contatto con i professionisti dei vari settori, a prendere iniziative che li aiutino ad emergere. In tal modo i giovani potranno capire se sono sulla buona strada.

   Voglio aggiungere che quest’anno, oltre alle borse di studio assegnate sulla base del “bisogno finanziario” e sul curriculum scolastico, vi saranno delle borse che verranno assegnate in base all’eccellenza degli studi: dobbiamo riconoscere e valorizzare i nostri talenti affinché costoro non si dimentichino di tali riconoscimenti e che in futuro possano fare la stessa cosa. Spero che tutti quelli che hanno ricevuto le borse nel passato non si dimentichino della CIBPA, non si dimentichino di aiutare quelli che sono nello stesso stato in cui loro erano e che saranno più presenti nella nostra società come ha fatto, ad esempio l’avvocato Rita De Santis, che tanti anni fa ha ricevuto una borsa dalla CIBPA e che ormai da anni, in qualità di presidente della campagna di raccolta fondi per il finanziamento delle borse, si impegna il più possibile per diffondere questo programma. Spero che ci saranno altre “Rita De Santis” che un giorno si diplomeranno, avranno una brillante carriera e si impegneranno anche loro nella CIBPA o negli altri organismi della nostra comunità. Se vogliamo continuare a progredire come comunità italiana non dobbiamo mai dimenticare da dove veniamo e non dobbiamo mai dimenticare di aiutare gli altri. Se ci impegneremo a sostenere le nuove generazioni la comunità avrà un futuro e potremo mantenere alta la nostra italianità».

 

 

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