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15:10pm1 Marzo 2016 | mise à jour le: 1 Marzo 2016 à 15:10pmReading time: 4 minutes

Un invito speciale per la ministra Rita De Santis

La presidente del Comites Giovanna Giordano ha riunito, il 19 febbraio scorso presso la sede dell’organismo, al Centro Leonardo da Vinci, un gruppo di rappresentanti della nostra comunità per ricevere la neo ministra responsabile dell’Acceso all’informazione e della Riforma delle istituzioni democratiche del Quebec, la signora Rita De Santis. L’incontro è stato, in realtà, un pretesto per poter consegnare alla De Santis un invito del tutto speciale e inaspettato, quello di recarsi in visita a Palmoli (in provincia di Chieti, in Abruzzo), suo paese natio, per poterne ricevere la cittadinanza onoraria.

La signora Giovanna Giordano ha voluto consegnare personalmente alla ministra De Santis la lettera d’invito firmata dal sindaco di Palmoli l’ing. Giuseppe Masciulli e, allo stesso tempo condividerla con la nostra comunità. «È nostro intendimento – si legge in uno dei passaggi più significativi della lettera – conferirle la cittadinanza onoraria di Palmoli in virtù del fatto che ella dà lustro a questa comunità e potrà essere in futuro un significativo ponte tra l’Abruzzo, il Molise e il Quebec per l’attivazione e il miglioramento di attività culturali, economiche ed istituzionali tese alla crescita delle rispettive genti».

Alla serata è intervenuto anche il Console Generale d’Italia a Montreal Enrico Padula. «Credo che la sua nomina – ha detto congratulandosi con la neo ministra per le sue nuove funzioni – sia un segnale molto importante, come lei stessa ha indicato durante il giuramento sottolineando la sua appartenenza alla comunità d’origine italiana. Non è un mistero che il peso politico della comunità d’origine italiana in Quebec e in Canada non è oggi quello che era 10 o 15 anni fa. Sono sicuro che la sua nomina  – ha aggiunto – è un segnale di controtendenza, un segnale che la comunità italiana riprende di nuovo coscienza del suo peso, della sua forza all’interno del Canada, un paese nel quale deve far sentire la sua voce perché è un paese che ha contribuito a costruire e al quale continua a dare un fortissimo apporto in termini di intelligenza, di lavoro di creatività. Con lei – ha concluso – la comunità italiana acquisterà una nuova forza e un nuovo protagonismo».

L’orgoglio delle proprie origini

Ringraziando con un pizzico di commozione per l’inaspettato quanto gradito invito a recarsi a Palmoli in compagnia della signora Giordano, che da tempo è attiva nella promozione degli scambi culturali tra Montreal e l’Abruzzo, e questo non appena le circostanze e gli impegni di lavoro lo permetteranno, la ministra De Santis è tornata sulla cerimonia del giramento, quando, davanti alle telecamere ha scandito il suo nome completo – Rita Lucia Casanova De Santis – affinché tutti capissero chiaramente le sue origini italiane: «L’ho detto in quel modo, forte e chiaro sia perché mia madre, che di cognome fa Casanova, non era presente alla cerimonia ma la guardava in televisione, sia per sottolineare il fatto che sono d’origine italiana. In questi ultimi anni, sopratutto i media quebecchesi, ci hanno “disegnato” una reputazione che non meritiamo.

Nel Quebec, come nel resto del Canada, ci sono degli eccellenti cittadini d’origine italiana. Invece di sottolineare il loro positivo contributo alla società si tende sempre a metterne in rilievo alcuni lati o episodi negativi. Questa mentalità deve cambiare e io voglio portare il mio contributo a questo cambiamento. Quando il Primo ministro Philippe Couillard mi ha comunicato le sue intenzioni di nominarmi ministra mi ha detto due cose che ritengo importanti. La prima: “non cambiare, rimani così come sei”. La seconda: “credo che questa nomina sarà importante non solo per te ma anche per la comunità italiana”. Anche lui capisce che la situazione deve cambiare e che noi dobbiamo celebrare le eccellenze della nostra comunità».

Infine, parlando dei compiti legati al suo nuovo ruolo di Ministra responsabile dell’accesso all’informazione e della riforma delle istituzioni democratiche, la De Santis ha detto: «Le informazioni sono preziose; detenere informazioni è detenere il potere. Tutte le informazioni che il governo possiede devono ritornare ai cittadini; esse non appartengono al governo ma ai cittadini stessi e devono essere restituite in forma accessibile, riutilizzabile, aperta e trasparente per il bene di tutti».

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