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20:20pm31 Agosto 2015 | mise à jour le: 31 Agosto 2015 à 20:20pmReading time: 2 minutes

Justin Trudeau al Centro Leonardo da Vinci

Ad accoglierlo, e ad ascoltare il suo discorso elettorale c’erano, oltre a numerosi candidati liberali della zona di Montreal, più di 500 persone che hanno gremito il teatro Saputo del Centro Leonardo Da Vinci.

A fare gli “onori di casa” è stato il candidato liberale di St-Léonard/St-Michel, l’avocato Nicola Di Iorio che, nel discorso di saluto ha ricordato come il PLC sia un partito “rassembleur”, un partito che riunisce la gente di tutti gli orizzonti e provenienze: «Negli anni 50, noi italiani, siamo stati accolti qui in gran numero. Ora condividiamo non solo lo spazio comune ma anche un modo di vita e un modo di fare, i valori comuni come la famiglia, la comunità, l’amicizia. St-Léonard/St-Michel è il cuore della comunità italiana ricca di 300mila persone e simbolizza proprio questi valori profondi e la volontà di sostenere i più poveri; St-Léonard/St-Michel è, all’immagine del Canada, una realtà d’integrazione e non di assimilazione».

«Che piacere ritrovare la comunità italiana e tutta la comunità di St-Léonard/St-Michel», ha detto Justin Trudeau, leader del PLC e candidato della contea di Papineau. «Vogliamo che la comunità italiana sia una voce forte ad Ottawa. Ovunque attraverso il Canada la gente è stanca e chiede un cambiamento, chiede di mettere fine ai 10 anni di “regno” di Harper e dei conservatori e sono sicuro che con l’equipe che abbiamo, piena di gente talento, riusciremo a far eleggere un governo liberale. Il piano economico di Harper è stato un fallimento totale – ha proseguito Trudeau tra gli applausi dei presenti – perché si è sempre basato su un principio ingusto, quello di dare di più ai ricchi invece che ai più bisognosi».

«Il PLC – ha aggiunto Trudeau – ha un piano ambizioso per il nostro Paese, quello di chiedere alla classe più agiata di pagare un po’ di più di tasse affinché la classe media possa pagarne un po’ di meno, così come di dare più contributi alle famiglie e per i figli invece che di inviare questi contributi ai più ricchi; aiutare gli anziani, gli autoctoni, la fascia più debole della popolazione per creare un Canada più giusto e più equo».

F. I.

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