Lo scrittore Vitaliano Brancati, autore, tra le altre cose, del romanzo “Il bell’Antonio”, nel parlare della Sicilia la descrive come un’isola battuta da due venti opposti, uno che soffia dal nord (il vento di Londra, Leningrado, Parigi) e l’altro che arriva dal Sud (porta l’afa equatoriale).
«Come questi due venti – dice – una corrente alternata di pensiero attraversa la Sicilia: una, europea, raffinata, in discesa; un’altra, barbara, africana, in salita. Talora gli effetti di queste due correnti si sono cancellati a vicenda. Ma spesso si sono integrati e illuminati l’un l’altro».
La duplicità come ricchezza, dunque; assoluto e contraddizioni, luce ed ombra, bianco e nero; ogni tentativo di parlare della Sicilia, finisce per tenere conto di quest’isola plurale, che contiene in sé paesaggi, stratificazioni storiche, abitudini, incrostazioni dialettali che rimandano ad estremi apparentemente opposti ma spesso coincidenti.
Sono solo alcune, ma alquanto “illuminanti”, riflessioni sulla “Trinacria” contenute nel primo capitolo de “I Siciliani”, libro del giornalista e scrittore d’origine siciliana Gaetano Savatteri (Laterza) che lo stesso autore, insieme a cinque studentesse universitarie che hanno partecipato, tra fine giugno e inizio luglio, al progretto “I giovani e la valorizzazione della cultura siciliana nel mondo di oggi”, promosso dal Comune di Santa Lucia del Mela e finanziato dalla Regione Siciliana, ha presentato al pubblico nel corso di un incontro-dialogo svoltosi all’Istituto italiano di Cultura il 3 luglio scorso e che si prefiggeva di schizzare, seppur a grandi linee, un ritratto, un percorso di conoscenza attraverso le molteplici sfaccettature e anime della Sicilia e dei siciliani. Un percorso che, per dirla alla maniera di Leonardo Sciascia, non si finisce mai di percorrere e di conoscere a fondo perché alla vecchia e consumata domanda: “Come si può essere siciliani?», lo scrittore ha risposto: “Con difficoltà!”.
Senza difficoltà, al contrario, ricco di stimoli culturali, di incontri e di conoscenze, è stato il percorso delle giovani studentesse universitarie provenienti da Santa Lucia del Mela, venute per incontrare i loro coetanei d’origine siciliana e per conoscere meglio la nostra realtà. Per descriverlo, facciamo parlare il comunicato stampa a cura di Giuseppina Merulla, Assessore alla politiche giovanili del suddetto comune siciliano: “Significativi appuntamenti hanno arricchito l’esperienza della delegazione italiana. Primo fra tutti la visita all’Università McGill, il più prestigioso ateneo del Canada, nel corso della quale i giovani sono stati ricevuti dal prof. Provost Masi, docente di demografia. Il 29 giugno presso l’Hotel De Ville di LaSalle, arrondissement di Montreal, si è svolta una tavola rotonda seguita da una conferenza tematica alla presenza del Sindaco di LaSalle Madame Manon Barbe, del deputato canadese federale Madame Le Blanc e di una folta rappresentanza dell’Associazione Messinese di Montreal.
Il 2 luglio presso l’Istituto Leonardo da Vinci i giovani siciliani, nell’ambito di un incontro organizzato dalla presidente del Comites prof.ssa Giovanna Giordano, hanno affrontato insieme con i loro coetanei italo-canadesi e con numerosi italiani emigrati in Canada intorno alla metà del secolo scorso, la tematica del rapporto fra modernità e tradizione in Sicilia e nel contesto della comunità italo-canadese che costituisce da anni una presenza significativa nella realtà nordamericana sul piano imprenditoriale, sociale e politico. La delegazione di Santa Lucia del Mela, composta, oltre che dai cinque giovani luciesi, dagli assessori Giuseppina Merulla e Angelo Letizia, è stata ricevuta dal Console d’Italia a Montreal dott. Antonio Poletti. Fondamentale, per la riuscita dell’iniziativa, è stato l’impegno della presidente dell’Associazione Messinese di Montreal, signora Maria Donato, del vicepresidente Franco Mendolia e di tutti i membri dell’Associazione che hanno accolto i giovani con calore e cordialità. Conoscere la realtà dei nostri emigranti che con il lavoro, l’impegno, l’onestà tengono alto il nome dell’Italia nel mondo ha costituito per i giovani un’esperienza di alto spessore umano e culturale. Il progetto è stato seguito e controllato nel suo svolgimento dal dott. Vincenzo La Fata, funzionario dell’Assessorato alla Famiglia, Politiche Sociali e Lavoro (Dipartimento Lavoro- servizio II Emigrazione ed Immigrazione). Ha curato la preparazione e l’organizzazione degli incontri la prof.ssa Mariella Sclafani. Invitati dall’Associazione Messinese di Montreal hanno partecipato agli eventi Antonio Merulla, che ha allietato i presenti con musiche tradizionali siciliane, e Serena Amalfi che si è occupata della documentazione fotografica”.