L’inizio dell’anno scolastico 2020-21 si avvicina e le istituzioni relative al mondo dell’istruzione vi si stanno preparando ma con la differenza, rispetto agli altri anni, che questa volta bisognerà, in un modo o nell’altro, fare i conti con la pandemia di Covid-19.
Anche il CESDA (Centro Scuola Dante Alighieri), organismo che impartisce corsi di lingua e cultura italiana, fondato nel 2014, operativo dal 2015, lo sta facendo, soprattutto per non farsi trovare impreparato davanti alle eventuali novità che il Ministero dell’Istruzione del Québec imporrà relativamente alla pandemia.
«Nel momento in cui ci stiamo parlando – afferma Carmine D’Argenio, presidente del consiglio d’amministrazione del CESDA – non sappiamo ancora se i corsi, tanto per i bambini che per gli adulti, che inizieranno a metà settembre, potranno tenersi regolarmente nelle scuole. Noi andiamo avanti con le iscrizioni e poi vedremo. Se sarà possibile, rispettando le misure sanitarie richieste come il distanziamento, le mascherine, ecc., terremo i corsi nelle scuole, altrimenti li faremo online con l’ausilio delle varie piattaforme digitali. Stiamo lavorando per trovare una soluzione che possa andare bene a tutti perché il mondo deve comunque continuare a girare!»
Dalla sua fondazione ad oggi come sta evolvendo il CESDA?
«Direi in modo naturale. Siamo stati sempre molto attenti ai costi: le aule, i libri, gli insegnanti. Ci siamo sempre mossi con cautela, passo dopo passo, lavorando e facendo degli accordi con la English Montréal School Board (EMSB), cercando di aumentare, anno dopo anno, il numero dei nostri studenti. Nello scorso anno scolastico ne abbiamo avuti 420 circa, con una trentina di insegnanti e 10 scuole. Naturalmente, per mandare avanti tutto ciò abbiamo bisogno di fondi. Una parte di essi, in una misura che varia tra i 70 e i 90 mila dollari, viene, ogni anno scolastico, dall’Italia. Il resto deriva dal contributo dei genitori e, soprattutto, dal fondo creato grazie a quelli che io chiamo gli “Ambasciatori”, circa una trentina di amici della comunità italiana, che hanno creduto nel nostro organismo e nella nostra causa, quella della diffusione della lingua e della cultura italiana, e ci hanno aiutato con un finanziamento iniziale di 2500$ a persona».
Quindi, quanto costa un anno scolastico?
«Ogni bambino – risponde D’Argenio – costa più o meno 500$ tra aule, libri, professori e struttura. Quindi, se qualcuno vuole sponsorizzare un bambino per fargli frequentare un corso di italiano sa cosa deve fare!»
Non c’è pericolo di fare concorrenza al PICAI?
«No, non penso – afferma il presidente del c.a. – perché il PICAI è sempre stato, più che altro, la scuola del sabato. Noi non lo siamo. In genere, facciamo lezione durante la settimana, dopo che i bambini hanno finito i loro corsi regolari, nelle loro scuole, mentre il PICAI affitta le aule e poi forma dei corsi. Naturalmente per attivare un corso c’è bisogno di una richiesta da parte di un certo numero di genitori e del consenso del direttore e del consiglio scolastico. Certo, entrambi facciamo dei corsi di italiano, ma io la vedo più come una cosa complementare che conflittuale o competitiva. Poi, chissà, magari un giorno si potranno fare insieme!
Inoltre – conclude D’Argenio – c’è un fatto importante che vorrei sottolineare. Il CESDA è un’associazione senza fini di lucro, riconosciuta “de bienfaisance” dal Governo federale canadese. Dunque, quando qualcuno fornisce un contributo riceve una regolare ricevuta fiscale. Facciamo tutto secondo le regole, il nostro non è un business ma un’attività culturale e sociale».
Il consiglio d’amministrazione del CESDA
D’Argenio Carmine, Presidente del c.a.
De Rose Silvio, Vice Presidente
Pollifrone Gian Galeazzo, Pres.-Dir. Gen. (CEO)
Santoro Demetrio, Tesoriere
Marullo Fabrizio, Segretario
Scalzo Carlo, Consigliere
LoBianco Sylvia, Consigliere
Cacchione Joe, Consigliere
Galella Mario, Consigliere
Vardaro Tony, Consigliere
LaMorte Enrico, Consigliere