Intervista ad Anita Maiezza, produttrice del cortometraggio italo-canadese “Night Shift”
Scritto da Anthony Calabrese, diretto da Joe Rossi e Davide Magini e prodotto dalla Lonely Path Films di cui fa parte anche Anita Maiezza, il cortometraggio “Night Shift” ha vinto diversi premi importanti al Toronto’s Couch and Alternative Film festivals”.
«Anthony – spiega la produttrice Anita Maiezza – è un grande amatore dei film di Sergio Leone e adora le storie dove i personaggi hanno caratteri forti e si trovano alle prese con grandi problemi. Nel caso di “Night Shift” si è ispirato ad una storia vera, quella di un veterano della guerra in Afghanistan che torna alla vita civile a Montréal. Soffrendo di “sindrome da stress post-traumatico” (PTSD), ovvero da disturbi traumatici dovuti alle tragiche esperienze vissute durante la guerra, non riesce ad adattarsi ad una vita “normale”, non riesce ad integrarsi nella vita di tutti i giorni e non potendo trovare di meglio diventa la persona che ripulisce e sistema i “pasticci”, combinati dai mafiosi. In altre parole cerca di eliminare tutte le tracce che possano portare a chi ha commesso il crimine. Non è un lavoro che gli piace veramente ma è un lavoro in cui si sente “comodo” perché, in un certo senso, a causa di quello che ha vissuto come soldato, è abituato a certi “orrori”. Ma ad un certo punto incontra un’infermiera che lavora di notte. Due vite isolate, due vite notturne, due vite particolari che finiscono per incontrarsi e dal loro incontro nascerà l’ispirazione per rimettersi sulla buona strada.
Del cast – continua Anita, nata a Montréal da madre d’origine napoletana e padre d’origine abruzzese – fanno parte oltre a Massimo Cannistraro, che ha vinto il premio come miglior attore, anche Tony Calabretta e Guido Grasso, che fanno i mafiosi, e Julie Barbeau, che fa l’infermiera mentre Joe Rossi e Davide Magini sono i due registi.
Formiamo una bella squadra, la “Lonely Path”. Io, Anthony, Joe e Davide ci conosciamo da diversi anni, abbiamo studiato cinema insieme, ognuno ha i suoi punti di forza e quando vogliamo fare un film ci mettiamo insieme, studiamo il progetto da tutti i punti di vista e ognuno di noi poi ci mette il suo contributo. Oltre a “Night Shift” abbiamo prodotto anche altri film come “Thespian” con Ellen David e “The Engagment”, che hanno ricevuto varie nomination e vari premi».
Dove è stato ambientato “Night Shift”?
«È stato girato tutto a Montréal, a Saint-Léonard, ad Ahuntsic; alcune scene sono state girate anche nella chiesa Madonna della Difesa. La maggior parte delle scene erano finite per novembre scorso. Poi abbiamo fatto il primo montaggio e deciso di girare ancora qualche scena, in particolare all’interno della Chiesa della Difesa. Poi purtroppo abbiamo dovuto sospendere a causa della pandemia. Allora abbiamo dovuto aspettare che le chiese riaprissero durante la scorsa estate e così siamo riusciti a completare il film».
Far uscire un film, sia pure un cortometraggio, in questo periodo di pandemia non è certo una cosa facile …
«In effetti, è vero; è molto difficile perché prima che sia disponibile per il pubblico il film viene mandato ai festival. Ma in questo momento tutto è fermo o tutto avviene in modo virtuale quindi non abbiamo potuto fare la promozione classica e non sappiamo come e quando sarà distribuito. Comunque stiamo preparando una pagina facebook ed instagram dove ben presto metteremo tutte le nostre opere».