Arte e spettacolo
20:12pm15 Novembre 2017 | mise à jour le: 15 Novembre 2017 à 20:12pmReading time: 4 minutes

Aloisa tra violino, canto e … sogni!

Il XXIV Gala dei Giovani Ambasciatori della lirica

Aloisa Aisemberg è nata ad Urbino ed è cresciuta a Pesaro da padre argentino e madre italiana, entrambi pianisti di professione. I nonni del papà erano ebrei d’origine russa e furono costretti a scappare in Argentina passando per la Germania da cui presero questo cognome tipicamente tedesco

Foto cortesia

Domenica 19 dicembre, alle ore 14:30, si terrà, presso la sala Pierre-Mercure del Centro Pierre-Péladeau, la XXIV edizione del Gala dei Giovani Ambasciatori Lirici. Organizzata dal “Théâtre Lyrichorégra 20”, in collaborazione con l’Orchestra filarmonica dei musicisti di Montréal (OPMEM).

Questo concerto-gala permetterà al pubblico di scoprire 29 giovani talenti lirici provenienti da 10 paesi. A rappresentare l’Italia sarà il mezzosprano Aloisa Aisemberg, 29 anni, diplomata in violino e da 5-6 anni ha iniziato a studiare anche il canto.
«Lo scorso anno – spiega Aloisa – ho frequentato la Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna ed è proprio grazie ad un “partenariato” in atto tra gli organizzatori del Gala e l’Opera di Bologna che sono stata invitata a partecipare a questa prestigiosa passerella montrelese.

È la prima volta che esco fuori dall’Europa e sono davvero molto contenta di avere questa possibilità. Ho saputo di essere l’unica italiana a partecipare al Gala ed essendo l’Italia la “patria” del canto lirico, avverto un po’ il peso di questo avvenimento. So che sarà vietato fare errori ma io ce la metterò tutta perché non voglio certo far fare brutta figura alla “patria” del Bel Canto altrimenti – scherza – che “ambasciatrice” sarei?»

Durante il Gala il mezzosoprano canterà in duo, trio e sestetto, delle arie di Puccini, Mozarte e Strauss.

Il giorno prima, sabato 18 novembre, Aloisa si esibirà, in collaborazione con il Consolato e l’Istituto Italiano di Cultura di Montréal, nella “Serata lirica italiana” alla quale parteciperà anche il direttore dell’Opera di Bologna. Il mezzosoprano interpreterà vari brani d’opera tra cui uno tratto da “L’amico Fritz” di Pietro Mascagni. «È un’opera davvero speciale – sottolinea – anche perché mi ha permesso di esibirmi, oltre che in un ruolo maschile, quello dello zingaro Beppe, anche nei panni di violinista e cantante allo stesso tempo, di unire le mie due passioni».

 

Cosa farai da “grande”, la violinista o la cantante lirica?

«Più la seconda che la prima. Sono diversi anni che suono come violinista. Ho avuto la fortuna di girare il mondo con l’Orchestra Luigi Cherubini diretta da Riccardo Muti e suono con altre orchestre tra cui quella del Rossini Opera Festival di Pesaro. Mi piace moltissimo il violino ma il mio sogno è sempre stato quello di cantare, di fare una carriera nel mondo della lirica però, fin che posso, faccio le due cose e devo dire che la mia formazione come violinista mi aiuta moltissimo anche nel canto. Certo bisogna studiare e praticare tantissimo ma io non mi tiro indietro!».

 

Come ci si sente nelle “vesti” di un mezzosoprano?

«Ho iniziato come soprano ma poi ho voluto cambiare. Molti mi dicevano che avrei potuto fare bene anche il mezzosoprano perché ho una voce con estensione ampia, mi trovo bene sia con le note gravi che con quelle acute. Ma mi sento più a mio agio con le note gravi, quelle che si addicono di più alla tessitura musicale del mezzosprano, e  con la personalità dei personaggi interpretati dai mezzosoprani. Mi sento, anche se a volte devi esserlo altrimenti sembra che non ci credi, un po’ meno “diva” dei soprani. Sono io che mi sono scelta questa “condanna” ma non ne soffro perché la musica è tutta bella e anche se devo fare una parte in cui non sono protagonista va bene lo stesso. Poi, comunque, ci sono tante opere in cui il mezzosoprano è protagonista: la “Carmen” di Bizet, la “Cenerentola” e “Il barbiere di Siviglia” di Rossini, alcune opere di Donizetti, lo stesso Mozart, la musica Barocca ecc.

 

Il tuo sogno?

«Mi piacerebbe cantare con il grande tenore peruviano Juan-Diego Florez, ben conosciuto anche in Italia, e di esibirmi un giorno nei templi della lirica mondiale, Vienna e Berlino anche perché mio fratello, la mia è una famiglia di musicisti ed ho 5 fratelli che hanno tutti studiato la musica, suona la viola all’Opera di Berlino, quindi sarebbe doppiamento bello!»

Biglietti per il Gala del 19 novembre: www.L20.ca; tel. 514-987-6919. Per informazioni sulla “Serata lirica italiana” del 18 novembre consultare il sito IIC di Montréal

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