Attore, comico, scrittore e sceneggiatore, ha creato tanti personaggi tra cui l’indimenticato e indimenticabile ragionier Ugo Fantozzi.
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Ansa – È morto lunedì 3 luglio a Roma Paolo Villaggio. L’attore si è spento all’età di 84 anni. Era ricoverato dai primi di giugno nella clinica privata Paideia di Roma dopo essere stato seguito anche dal policlinico Gemelli. L’attore è morto per complicanze del diabete “che ha curato poco e male”, hanno spiegato i figli.
Attore, comico, scrittore e sceneggiatore. Tante facce per un unico grande interprete del piccolo e del grande schermo italiano. Nato a Genova il 30 dicembre 1932, Villaggio è stato uno dei maggiori narratori di storie paradossali legate a personaggi di una comicità grottesca, dal professor Kranz al timidissimo Giandomenico Fracchia, fino alla figura iperbolica del ragionier Ugo Fantozzi, che l’ha consacrato sul grande schermo.
“Con Fantozzi ho cercato di raccontare l’avventura di chi vive in quella sezione della vita attraverso la quale tutti passano o sono passati – raccontava qualche anno fa Villaggio – il momento in cui si è sotto padrone. Molti ne vengono fuori con onore, molti ci sono passati a vent’anni, altri a trenta, molti ci rimangono per sempre e sono la maggior parte. Fantozzi è uno di questi”. All’attività comica ha fatto eco quella di scrittore, cominciata proprio con un libro su Fantozzi, al quale me sono seguiti altri otto sul ragioniere, e altri libri di carattere satirico.
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Non solo Fantozzi – Villaggio ha prestato il volto a più pellicole, recitando anche in ruoli drammatici, e partecipando a film di registi come Fellini, Ferreri, Lina Wertmüller, Ermanno Olmi e Mario Monicelli. Nell’ottobre del 1992 è uscito nelle sale cinematografiche ‘Io speriamo che me la cavo’, pellicola diretta dalla cineasta romana Lina Wertmüller, un affresco sul disagio economico del Sud tratto dall’omonimo bestseller di Marcello D’Orta, che raccoglie i temi scolastici di una terza elementare di Arzano, Napoli. La figura del maestro, assente nel libro, e interpretata da Villaggio, è il filtro attraverso il quale i piccoli esprimono la loro visione del mondo.
Nello stesso anno, in occasione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Villaggio ha ricevuto il Leone d’oro alla carriera, mentre nel 2000 è stato insignito del Pardo d’onore alla carriera al Festival del cinema di Locarno.