Festival internazionale di danza contemporanea nella Biennale di Venezia
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Sotto la guida della quebecchese Marie Chouinard, il Festival internazionale di danza contemporanea nella Biennale di Venezia ospiterà diversi montrealesi, tra cui Louise Lecavalier che presenterà ‘So Blue’.
Dal 1895 la mostra d’arte contemporanea della Biennale di Venezia è tra gli eventi culturali più prestigiosi del mondo. L’anno scorso Marie Chouinard ha avuto l’onore di diventare la direttrice della sezione danza della Biennale fino al 2020. In tale posizione, per il suo primo Festival internazionale di danza contemporanea, ha scelto di mettere in evidenza la creazione artistica del Quebec.
Sei rappresentanti della provincia si recheranno nella città dei Dogi dal 23 giugno al 1 luglio. Benoît Lachambre, la compagnia Marie Chouinard e Louise Lecavalier si sono già esibiti a Venezia, ma sarà la prima volta per i tre giovani coreografi Clara Furey, Daina Ashbee e Dana Michel.
“Sono molto felice, a Montreal c’è molta creatività e ci sono molti gruppi interessanti. Marie ha voluto dare loro un’occasione ed è una cosa positiva”, dichiara Louise Lecavalier che farà la sua seconda apparizione in questo grande evento culturale.
Con il suo spetttacolo ‘So Blue’, la montrealese si esibirà il 24 giugno in una prestazione personale e spontanea. Accompagnata dalla musica di Mercan Dede, la pièce ha una prima parte da solista e una seconda in coppia con Frédéric Tavernier.
“Mi ci sono avvicinata in maniera abbastanza naif, ho lavorato da sola in studio. I movimenti sono molto istintivi, molto vicini agli animali”, spiega Louise Lecavalier.
In questo festival internazionale di danza contemporanea, la coreografa Dana Michel riceverà il leone d’argento per l’innovazione nella danza.
“È continuamente immersa in un processo di ricreazione nella sua storia, di fronte a noi anima la scena con la sua volontà personale di incarnare delle identità fluttuanti e in qualche modo, ci ispira il desiderio di seguirla”, ha spiegato Marie Chouinard in un comunicato.
(Traduzione di Gian G.Pollifrone)