I "Momenti musicali" di Elvino Echeoni
Foto Federico Mancuso
È in corso, fino al 10 dicembre, presso la Piazzetta del Centro Leonardo da Vinci, in collaborazione con la Galleria il Mondo dell’arte di Remo Panacchia, la mostra-racconto “Momenti musicali” del pittore, scultore, cantante e compositore d’origine romana Elvino Echeoni.
Lo stesso artista presenterà, sabato 9 dicembre, alle ore 20, presso il Salone dei Governatori del Centro L.d.V, uno spettacolo musicale gratuito dal titolo “Colori e musica: dalla dolce vita ad oggi”.
Elvino Echeoni è al suo terzo viaggio a Montréal. «Venni per la prima volta nel 1993 – racconta – per presentare una mostra dedicata alla Divina Commedia. Andai anche a Toronto e Windsor. In quell’occasione mi commissionarono due lavori: una pala d’altare per la Chiesa del Monte Carmelo, a Saint-Léonard, per la quale tornai nel 2004 e, da Toronto, l’immagine del navigatore Giovanni Caboto che fu utilizzata per i festeggiamenti relativi al 500mo anniversario della scoperta del Canada.
Lo scorso anno, a Roma, ho festeggiato i miei 50 anni nel mondo dell’ arte raccontando, in una mostra-spettacolo, il mio percorso artistico attraverso canzoni, aneddoti e storie legate in particolare al periodo della “Dolce vita” che ho vissuto non da protagonista ma nemmeno da spettatore, piuttosto da testimone, attento e curioso, anche perché mi esibivo al piano nei nightclub dove incontravo personaggi di ogni tipo. Uno di questi è stata l’artista Novella Parigini, grande “musa” della Dolce vita ed ispiratrice di Federico Fellini, con la quale ho collaborato artisticamente per tanti anni e sulla quale ho anche scritto un libro. Questa formula mi è piaciuta molto e il Centro LdV mi ha invitato a riproporla il 9 dicembre insieme ad un video che racconta la mia vita».
Il suo, dunque, è un percorso sempre a cavallo tra musica e pittura!
«Sì, mi sono chiesto un’infinità di volte cosa preferisco, se l’una o l’altra, ma non sono mai riuscito a darmi una risposta perché amo tutte e due, amo lo studio con il cavalletto, i colori, i pennelli ma anche il pianoforte con il quale prendo una “pausa” mentre aspetto che un colore si asciughi o in un momento in cui mi manca l’ispirazione pittorica».
Quali opere ha portato qui a Montréal?
«Nella mia vita ho affrontato tante tematiche differenti ma il denominatore comune resta il colore, armonico, vibrante come un brano musicale; è il colore che dà e suscita emozioni, che fa sognare. In tutto sono esposte una ventina di opere coloratissime, tra cui anche alcune maschere perché ognuno di noi ne ha o ne indossa diverse nella vita».