Un cortometraggio del regista italo-canadese visibile con il codice QR
Il film del regista Francesco Giannini trae spunto dalla fiaba “La gallina dalle uova d’oro”, per costruire un’interessante parabola sulla vita, sul valore della semplicità e delle tradizioni.
La vita di un giovanissimo contadino, Salvatore, che vive con la sua famiglia alla periferia di Santa Caterina dello Ionio (provincia di Catanzaro), in Calabria, città natale del papà del regista, cambia da un giorno all’altro quando una delle sue galline inizia a deporre uova d’oro. Il suo altruismo è messo a dura prova. In balia di un’inaspettata ricchezza, l’avarizia inizia ad interferire con i suoi sani principi, facendolo allontanare dalla sua stessa famiglia. Ma alla fine Salvatore scoprirà che la vera ricchezza è molto più vicina di quanto si pensi.
«La versione alla quale mi sono ispirato – spiega il regista – è stata quella raccontatami da mio padre durante la mia infanzia e rappresenta il racconto che sin da bambino ha fatto nascere in me l’amore per la narrazione. È una storia che mi è sempre rimasta impressa ma solo con il passare degli anni sono riuscito a percepire tutte le sfumature e simbolismi in essa contenuti. Dietro ad una narrazione apparentemente semplice, si celano infatti metafore profonde sulla costante lotta della mente umana tra ciò che siamo e ciò che vorremmo diventare, tra generosità e avarizia, tra semplicità e lussuria, tra abitudine e cambiamento.
Quest’ultimo aspetto in particolare è quello su cui mi sono soffermato maggiormente nello sviluppo del soggetto del film. Il protagonista del film Salvatore, si ispira molto a mio padre Nicola che si trasferì in Canada nel 1970 all’età di 17 anni. Il Canada per mio padre ha rappresentato la “Gallina dalle uova d’oro” di Salvatore. Nel Canada ha visto l’opportunità di un futuro migliore per sé stesso e per la famiglia che avrebbe voluto costruire. Mi sono sempre chiesto – prosegue Francesco Giannini – come sarebbe stata la sua vita e anche la nostra e quella delle generazioni future se mio padre non avesse avuto quella opportunità e se non avesse fatto quella scelta.
Quali e quanti compromessi sono stati necessari per garantire a noi, figli di seconda generazione, un futuro florido e pieno di opportunità? Alla fine ciò che il film mette in questione è: “Cosa rappresenta veramente una vita migliore?”»
Il cortometraggio, che il regista vorrebbe trasformare in lungometraggio, è stato girato interamente a Santa Caterina dello Ionio ed è stato sponsorizzato dall’ENIT, dalla Piaggio e dalla Paoletti Guitars.
Per visionare il cortometraggio puntare il vostro iPhone sul codice QR che vi reindirizzerà direttamente sulla piattaforma dove sarà possibile vedere il fim.