Arte e spettacolo
15:41pm15 Febbraio 2023 | mise à jour le: 15 Febbraio 2023 à 15:42pmReading time: 6 minutes

Ciaccona italiana e cioccolato, con Dorothea Ventura e l’Ensemble “Les Idées Heureuses”

Ciaccona italiana e cioccolato, con Dorothea Ventura e l’Ensemble “Les Idées Heureuses”
Photo: Foto Robert EtcheverryDorothéa Ventura

Martedì 28 febbraio, alle ore 19:30, è in programma nella bellissima Sala Bourgie (1339 rue Sherbrooke Ouest, Montréal), il concerto “Chaconne e chocolat: délectations italiennes, carte blanche à Dorothéa Ventura” (Ciaccona e cioccolato: delizie italiane, carta bianca a Dorothéa Ventura)” con l’ensemble “Les Idées Heureuses” e la direzione musicale di Dorothéa Ventura.

Clavicembalista, soprano, insegnante, attrice, direttrice di corale, ballerina, Dorothéa Ventura, è allo stesso tempo, la codirettrice della suddetta formazione musicale specializzata nel repertorio relativo alla musica Barocca.

Già, ma cos’è la ciaccona e perché associarla al cioccolato e alle delizie italiane?

Lo abbiamo chiesto proprio a Dorothéa Ventura, nata a Montréal da padre originario di Albano Laziale (Roma) e madre quebecchese.

«La ciaccona – spiega l’artista – è una danza del XVI secolo che stranamente veniva dall’America Latina. Quando è “atterrata” in Europa ha avuto subito una popolarità immensa perché ha superato le frontiere della danza. È una forma di scrittura musicale molto semplice. Gli strumenti di basso, poco importa quali, ripetono sempre le stesse note. La forma più conosciuta è quella che consiste in 4 note discendenti, ripetute a volte in modo più svelto, a volte in modo più lento, a volte con delle piccole variazioni. Su questa base ripetitiva gli altri strumenti o la voce posso improvvisare o fare le variazioni che vogliono. È una forma che resta subito ben impressa nell’orecchio ed è utilizzata ancora oggi nella musica popolare come, per esempio, in “Stairway to heaven”, del gruppo rock dei Led Zeppelin o nel jazz come nel brano“Hit the road jack”, di Ray Charles.

La ciaccona, dunque, ha attraversato i paesi e i secoli e dal XVI secolo ad oggi, è ancora la stessa forma musicale. Nel XVII si è diffusa in maniera incredibile. Tutti i compositori dell’epoca scrivevano delle ciaccone alle quali sono state aggiunte delle parole dando vita così a delle composizioni ora tristi, ora gioiose, che si sposavano bene con ogni tipo di stato d’animo.

E il cioccolato? Ci arriviamo. Amo talmente la ciaccona – spiega Dorothéa Ventura – che ho deciso di fare più concerti dedicati a questa forma musicale. Lo scorso anno lo abbiamo dedicato al repertorio francese, quest’anno a quello italiano, il prossimo forse a quello tedesco.

Quando chiamo i musicisti e i cantanti per proporre loro questo tipo di repertorio ogni volta la loro rezione è entusiasta. Mi dicono: “È come fare un bagno caldo!” È un “coup de coeur!” Quando la ascolti non vorresti mai smettere di farlo! È come una ruota che gira e non vuole fermarsi, È come il piacere di mangiare del cioccolato! Allora mi sono detta: perché non proporre dopo il concerto una degustazione di cioccolato? L’assonanza, dunque, non solo nei nomi ma anche nel piacere di gustare insieme le “delizie” della ciaccona italiana e il cioccolato. In qualità di codirettrice artistica dell’ensemble, la direttrice, Geneviève Soly, che è stata anche la mia prima insegnante di clavicembalo, mi ha dato carta bianca. Mi ha detto, fai tu: ricerca musicale, scelta del programma, dei musicisti, dei brani, scaletta musicale. Inoltre, canto e suono il clavicembalo».

Nel concerto Dorothéa Ventura si sibirà anche come soprano

Come fa a conciliare tutte queste su “anime” artistiche?

«È come una sfida – risponde la musicista – ma una sfida che amo molto. Ho sempre voluto fare tutte queste cose insieme fin da quando ero piccola. Quando avevo 5-6 anni dicevo a mio padre: “La mattina voglio essere ballerina, il pomeriggio direttrice d’orchestra e altro ancora!” Dunque è una cosa che nel corso degli anni è diventata naturale. 20-25 anni fa la gente non pensava che fosse positivo fare tutte queste attività insieme. Mi dicevano: così rischi di sparpigliarti! Rischi di non fare bene niente. Ma i tempi sono cambiati, ci sono diversi artisti intorno a me che sono polivalenti, che fanno delle belle carriere. Certo, richiede molto lavoro ma è anche molto soddisfacente! Inoltre, facciamo musica barocca. A quei tempi era in voga la figura dell’artista polivalente, era una cosa normale. Come, ad esempio è stato Jean-Baptiste Lully (Giovanni Battista Lulli, nato a Firenze nel 1632 e morto a Parigi nel 1687, naturalizzato francese, n.d.r.), compositore di Luigi XIV ma anche ballerino, violinista, coreografo, cantante, musicista completo. Forse sono in sintonia proprio con lo spirito barocco!»

Che criteri ha utilizzato per mettere in piedi il programma?

«Prima di tutto – risponde Dorothéa Ventura – la fattibilità. Ci sono delle ciaccone fantastiche ma che richiedono strumenti particolari, che non sono reperibili. Poi la disponibilità degli interpreti che in tutto sono nove. Ho cercato di adattare i brani alle sensibilità vocali dei cantanti ed infine i temi. In questo caso, evidentemente, il tema è l’Italia e quando si parla di Italia si parla di amore, di passione. Quello che mi ha molto impressionato è stato constatare che molti testi sono estremamente tristi. Spesso si parla di amore tradito, di pene d’amore, di tristezza amorosa anche se la musica in realtà non è triste. Poi c’è il tema della morte, della fatalità, qualcosa che non si può cambiare. Ma sorprendentemente non è trattato in modo triste. È qualcosa che accade, allora, visto che deve accadere, danziamo lo stesso! Ho voluto, infine, proporre compositori italiani del XVII secolo forse meno conosciuti al grande pubblico.

Un momento di uno die concerti de Les Idées Heureuses

Les Ideés Heureuses è un gruppo che fa della musica storicamente informata. Dietro ogni concerto, dietro ogni nostra proposta c’è una ricerca musicale storica. Sarà, comunque, un concerto dall’approccio facile. Non è musica complicata, è un tipo di musica che si può facilmente assorbire, dalla quale ci si lascia trasportare. Ci sarà uno schermo per proiettare i testi perché è importante che la gente capisca cosa si canta.

Ci saranno – conclude – dei momenti danzanti, altri più intimi, ma sarà una bella curva di emozioni, in una magnifica sala da concerto e poi alla fine … c’è il cioccolato!»

Per informazioni e biglietti: www.sallebourgie.ca – oppure per telefono (dal lun. al sab. 9-16): 514-285-2000, int.1 o 1-800-899-6873.

 

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