Arte e spettacolo
15:08pm26 Giugno 2018 | mise à jour le: 26 Giugno 2018 à 15:08pmReading time: 4 minutes

Claudio Bisio benevenuto … al Nord!

Echi del Festival del Film Italiano Contemporaneo in Canada (ICFF)

Claudio Bisio saluta il pubblico presente al Cinema Guzzo Lacordaire per vedere “Benvenuti al Sud”

Foto Sara Barone

Una “ventata” di cinema italiano si è piacevolmente abbattuta la settimana scorsa su Montréal e su altre città del Canada portando con sé attori, registi, addetti ai lavori e tanti buoni film e documentari.

Il Festival del film italiano contemporaneo (ICFF) è andato in archivio con un ottimo successo di pubblico. «In questa settimana di proiezione di film – ha detto Francesco Esposito, uno degli organizzatori del versante montrealese della rassegna– ho incontrato tantissime persone della nostra comunità che ci hanno manifestato tutto il loro sostegno e hanno chiesto che questo tipo di iniziative vengano proposte più spesso». Segno che il cinema italiano interessa e che gli organizzatori, tra cui citiamo il Direttore generale Maurizio Magnifico, e il Direttore Artistico Cristiano De Florentis, hanno fatto centro portando in Canada un ampio ventaglio della più recente produzione cinematografica italiana di qualità.

L’apertura dell’ICFF a Montréal si è tenuta il 15 giugno scorso al Museo Pointe-à-Callière dove è in corso la mostra “Regine d’Egitto”, realizzata in collaborazione con il Museo Egizio di Torino. Da sin.: Ivana Bombardieri (CFMB); Francesco D’Arelli (dir. IIC Montréal); Marie-Josée Robitaille (Museo Pointe-à-Callière) e Cristiano De Florentis (dir. artistico Festival)

Foto F. Intravaia

Montréal ha avuto il piacere di ricevere come ospite d’onore dell’ICFF l’attore Claudio Bisio che, il 19 giugno scorso, al Cineplex Lacordaire (Cinema Guzzo) ha incontrato il pubblico, che lo ha accolto calorosamente, prima della proiezione del divertente film “Benvenuti al Sud” di cui è protagonista.

«Un film che parla di noi – ha detto Bisio salutando il  pubblico – di come siamo fatti, degli stereotipi e delle strane concezioni che si hanno dei luoghi e delle persone ancor prima di conoscerle».

 

Una carriera di successo

Claudio Bisio è nato a Novi Ligure, in provincia di Alessandria e risiede a Milano. Alle spalle ha una carriera più che trentennale divisa tra teatro, cinema e televisione. Ha fatto parte del cast del film “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores che nel 1992 vinse l’Oscar come miglior film straniero.

Elisabetta Lodoli (a sin.), regista del documentario “Ma l’amore c’entra?” dedicato al tema della violenza sulle donne in ambito familiare, e Carlotta Cristiani, montatrice del film di Silvio Soldini “Il colore nascosto delle cose”, entrambi presentati alla Cinemathèque Québécoise

Foto F. Intravaia

«È la prima volta che vengo in Canada – ha affermato l’attore parlando ai media italiani – e non avevo mai accettato di partecipare a festival internazionali a parte una volta in Francia. Mi incuriosiva tantissimo venire qui anche perché era un viaggio che volevo fare da tempo. Montréal mi è piaciuta tantissimo, mi ha colpito molto la sua architettura, i suoi diversi stili che sono un po’ il riflesso del multiculturalismo di questo Paese. Un Paese aperto dove gli italiani hanno svolto un ruolo importante. Sono rimasto particolarmente colpito dalla storia di Tony che mi ha raccontato di aver costruito “mezza” Montréal, una storia emblematica degli sforzi fatti da tanti emigranti italiani per emergere ed un esempio del contributo dato per costruire e abbellire questa città e questo Paese. Sono stato accolto magnificamente, tutti mi hanno dato il loro benvenuto qui al Nord! Comunque, io amo molto il Sud, mi hanno fatto anche cittadino onorario di Castellabate (in provincia di Salerno), la località dove è stato girato il film “Benvenuti al Sud”. Amo il sud, amo le differenze, sono curioso, mi piace conoscere e mischiare le cose, la cucina, i sapori, la mozzarella e il gorgonzola, le lingue, come succede spesso qui da voi!»

Bisio ha poi parlato del momento che vive il cinema italiano: «Sono qui, in questo multisala, siamo a metà giugno e vedo tanta gente che va a vedere un film e questo mi fa molto piacere. Non si può dire che in questo momento succeda la stessa cosa in Italia e lo dico con tristezza. Anche i grandi film americani hanno difficoltà a “farsi vedere” dal grande pubblico. Io sono anche esercente di un cinema a Milano e posso dire che facciamo veramente fatica a riempire una sala in questo periodo. Poi ci sono dei “fenomeni” come i film di Checco Zalone, gli ottimi film di Sorrentino, di Garrone e di altri registi che sono apprezzati dal pubblico e che a volte fungono da volano e spingono la gente a continuare ad andare al cinema anche dopo il loro passaggio sugli schermi».

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