Successo di pubblico e di critica per la quarta edizione di Rockalypse andato in scena il 16 marzo scorso al Teatro Saputo del Centro Leonardo da Vinci.
«È stato veramente uno spettacolo di qualità e sono molto soddisfatta di come sono andate le cose», ha affermato l’organizzatrice del concorso Alessia Priolo. «Ma non è solo un modo di dire perché, a giudicare dai commenti e dalle reazioni della giuria, degli adddetti ai lavori, dei promoter musicali, degli esperti dell’industria musicale presenti e del pubblico, quella che si è appena conclusa è stata una delle più importanti, se non la più importante, manifestazione di questo genere a Montréal.
Il concorso è stato vinto dal gruppo “Third Place” che aveva già partecipato un paio di anni fa, arrivando, tra l’altro, terzo, « per cui – scherza Alessia – ormai dovrà cambiare nome!»
Ma quest’anno, la band aveva un “asso nella manica”, il bassista italiano Michele Mora, 28 anni, bergamasco, arrivato da quattro mesi circa a Montréal.
«Sono musicista di professione. Durante la settimana – spiega Michele – suono nei locali e nei pub. Spesso ricevo telefonate per collaborare con questo o quel gruppo o per fare delle sostituzioni. Ed è così che è nato il contatto con “Third Place”. Il cantante mi ha chiamato, ci siamo incontrati, ci siamo piaciuti subito perché le loro canzoni sono molto accurate e sono molto bravi. Abbiamo provato insieme una sola volta, si è creato subito un bellissimo rapporto tra di noi e così via sul palco per l’avventura di Rockalypse che si è rivelata un’esperienza affascinante e vincente.
Continueremo a collaborare e a lavorare insieme. Oltre che in Italia, a Subiaco, per partecipare al Subiaco Rock & Blues Festival, come spetta alla band vincente, faremo sicuramente altri spettacoli qui a Montréal».
I viaggi e le lingue
Michele ama molto viaggiare. «Ho visitato tanti paesi – afferma – ma in Canada non vi ero mai stato. Ho scelto Montréal per imparare meglio le lingue e per lavorare in questo settore della musica. Di giorno vado a scuola e la sera suono nei locali. Da quando sono arrivato a Montréal sono stato accolto benissimo, ho trovato un ambiente musicale fantastico, pronto ad aiutarti anche se sei un “signor nessuno”, cosa che, invece, in Italia, non succede spesso; è stata una scelta forse un po’ avventata ma non tornerei indietro».
I miei idoli? «I Beatles, Sting e i Police, i Led Zeppelin, i canadesi Rush e tra gli italiani i Litfiba, la Premiata Forneria Marconi, Fabrizio De André. Ho imparato molto ascoltandoli a casa anche perché come studente di musica – ride Michele – ero un po’ indisciplinato! Comunque, quella del 16 marzo è stata una serata fantastica, organizzata in maniera impeccabile. Tutti i gruppi hanno dato il meglio sul palco, c’era una grande energia e sentivo che i ragazzi della mia band volevano vincere. Allora mi sono detto: voglio vincere anch’io. Ci siamo scatenati!»
Se da “Third Place” sono arrivati in “First Place”, ci sarà pure un motivo!