Adnkronos – Cento capolavori autografi di Raffaello tra dipinti, cartoni, disegni, arazzi, progetti architettonici ai quali si affiancano circa altrettante opere tra sculture e manufatti antichi, documenti e codici riconducibili al contesto storico in cui l’urbinate visse. In tutto 204 opere che celebrano Raffaello in occasione dei 500 anni dalla sua morte avvenuta a Roma il 6 aprile del 1520.
E’ ‘Raffaello 1520-1483’, la mostra che potrà essere visitata alle Scuderie del Quirinale a Roma dal 5 marzo al 2 giugno 2020 presentata da Mario De Simoni, presidente delle Scuderie del Quirinale, da Eike Schimdt, direttore della Gallerie degli Uffizi che ha ‘prestato’ una cinquantina di opere tra dipinti e disegni restaurati, collaborando alla realizzazione dell’esposizione, e dai curatori Marzia Faietti e Matteo Lafranconi.
Al momento, ha spiegato De Simoni, l’apertura e lo svolgimento regolare della mostra non sono a rischio per via del coronavirus. “E’ del tutto evidente – ha detto – che le Scuderie del Quirinale fanno che ciò che è consentito, consigliato e imposto dalle norme che mano a mano verranno assunte. C’è un decreto della Presidenza del Consiglio, ci sono varie ordinanze regionali, c’è un decreto del ministero della Salute; stiamo seguendo ovviamente con grande attenzione tutto ma in questo momento il programma è confermato”.
“Il piano B, e lo vedremo a seconda delle decisioni che verranno prese, potrebbe essere quello di uno spostamento temporale”, ha sottolineato De Simoni che ha aggiunto: “Abbiamo superati i 70mila biglietti venduti, non abbiamo avuto alcuna disdetta” sottolineando anche che si tratta della “mostra più grande realizzata su Raffaello” frutto “di un progetto scientifico serratissimo”.
La mostra, che sarà inaugurata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presenterà tra le altre opere ‘La Madonna del Granduca’ e la ‘Velata’, provenienti dalla Gallerie degli Uffizi, la grande pala di Santa Cecilia in arrivo dalla Pinacoteca ma anche opere mai rientrate in Italia come la ‘Madonna Alba’ dalla National Gallery di Washington, la ‘Madonna della Rosa’ dal Prado o la ‘Madonna Tempi’ dalla Alte Pinakothek di Monaco di Baviera, oltre che il ‘Ritratto di Baldassarre Castiglione e l’Autoritratto’ provenienti dal Louvre.
In arrivo, poi, i ritratti di Giulio II dalla National Gallery di Londra e quello di Leone X con il cardinale Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi degli Uffizi. “Il Leone X di Raffaello – ha spiegato Schmidt – restaurato all’Opificio delle Pietre Dure consente di vedere le vere tonalità del rosso che sono molto diversi tra di loro. Questo quadro si potrebbe chiamare ‘Sinfonia in rosso’ perché ci sono tante e diverse tonalità di rosso”, commenta il direttore degli Uffizi evidenziando che “questa mostra va ben oltre tutte le mostre realizzate su Raffaello. Le opere che arrivano dagli Uffizi sono circa una cinquantina”. Agli Uffizi, ha ricordato Schmidt “c’è la nuova sala di Raffaello. Questa parte ovviamente è rimasta a Firenze”, ha affermato il direttore invitando anche a completare la visita recandosi a Firenze.