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18:17pm6 Giugno 2017 | mise à jour le: 6 Giugno 2017 à 18:17pmReading time: 3 minutes

Un inventario emozionante!

Le opere di Guido Nincheri

Un particolare di una vetrata disegnata da Guido Nincheri

Foto Museo Dufresne-Nincheri

Mercoledì 24 maggio scorso ho avuto il piacere e l’onore di partecipare all’inaugurazione di una targa commemorativa in onore di colui che fu soprannominato “Il Michelangelo di Montréal” e che introdusse l’affresco in Nord-America, l’artista Italo-canadese Guido Nicheri. La cerimonia ha avuto luogo nello studio stesso dove Nincheri ha trascorso parte della sua vita e dove sono state concepite migliaia di opera tra pitture ad olio, acquarelli e disegni preparatori per le sue famose vetrate sparse attraverso il continente nord-americano. Che emozione vedere così da vicino gli utensili usati dal maestro, i tavoli dove venivano tagliati i vetri colorati e il suo ufficio intatto dove troneggiava sulla scrivania la sua macchina da scrivere Underwwod nera.

Al secondo piano dello studio ho potuto ammirare, appesi sui muri del salotto, oltre che al suo, anche i ritratti della moglie e del figlio. Ma ciò che più mi ha impressionato sono le decine e decine di disegni arrotolati e stipati in modo sparso sopra alcuni scaffali. Avevo già avuto modo di ammirare circa 300 disegni di Nincheri e dei suoi collaboratori come Damiani, Martirano, Roy ed altri, di proprietà di una società privata, quando questa stessa società mi incaricò di farne l’inventario. Giudicando il compito un po’ troppo grande per una sola persona, chiesi al mio amico scultore Egidio Vincelli se potesse aiutarmi a srotolare delicatamente uno ad uno i disegni e prendere le foto di ognuno. Grande fu la sorpresa quando iniziammo il lavoro. Alcuni di quei disegni erano talmente grandi che fummo obligati a prendere le foto in tre differenti sezioni. Il lavoro fu molto arduo anche perché eravamo situati in un luogo molto ristretto che non permetteva di allungare interamente i disegni. Ciò non ha comunque diminuito il piacere di poter toccare e catalogare quei reperti storici. Ogni disegno aveva la sua piccola storia, l’artista aveva annotato nel retro di ciascuna opera il titolo e in molti casi il luogo (principalmente chiese) dove, una volta terminata, la vetrata veniva installata. Sul davanti di alcuni disegni erano annotati i vari colori del vetro e tante altre importanti informazioni. Dopo circa sei mesi abbiamo terminato l’inventario ma non il lavoro. Con la collaborazione di Roger Nincheri, nipote dell’artista, abbiamo selezionato una trentina di opere che saranno l’oggetto di un’esposizione itenerante che inizierà il prossimo autunno.

 

 

 

 

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