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13:47pm1 Giugno 2021 | mise à jour le: 1 Giugno 2021 à 13:47pmReading time: 4 minutes

Cosa celebra l’Italia il 2 giugno?

Cosa celebra l’Italia il 2 giugno?
Photo: Foto Archivio C. I.Passaggio delle Frecce Tricolori per la festa del 2 giugno

La Console Generale d’Italia risponde

La Festa Nazionale della Repubblica: la principale ricorrenza del calendario delle feste civico-nazionali italiane. È un giorno festivo a tutti gli effetti di legge, in cui gli uffici pubblici restano chiusi (incluso il Consolato Generale d’Italia a Montréal).

 

Perché il 2 giugno?

Quel giorno del 1946 i cittadini italiani e – per la prima volta – le cittadine italiane sono chiamati/e ad esercitare, attraverso il loro diritto di voto, la sovranità popolare, in un doppio appuntamento elettorale. Il referendum istituzionale per scegliere la forma di Stato (repubblica o monarchia) da dare all’Italia postbellica. L’elezione contestuale, con sistema proporzionale, dell’Assemblea Costituente, l’organo rappresentativo del popolo incaricato di redigere la nuova Costituzione: la magna carta che fisserà i principi etico-politici e la struttura dell’ordinamento istituzionale risultante dall’esito referendario.

L’affluenza alle urne è elevatissima, tant’è che le operazioni di voto devono essere protratte al 3 giugno. Votano quasi venticinque milioni di cittadini/e, pari all’89% dell’elettorato composto da ventotto milioni di maggiorenni (di ventuno anni).

Qualche giorno più tardi vengono resi noti i risultati. Vince la Repubblica con il 54,3% dei suffragi, contro il 45,7% di voti in favore della Monarchia. Il popolo italiano pone fine agli ottantacinque anni di regno di casa Savoia (1861-1946).

Il passaggio dalla monarchia alla res publica di carattere democratico-pluralistico avviene in un clima di tensione, fra polemiche sulla regolarità del referendum e accuse di brogli.

In ossequio al risultato dello spoglio, esaurita la valutazione dei ricorsi, il 18 giugno 1946 la Corte di Cassazione proclama ufficialmente la nascita della Repubblica Italiana.

 

Che valore ha, in termini democratici, il 2 giugno 1946?

Sancisce il ritorno della cittadinanza italiana all’effettiva vita politica attiva, dopo il ventennio fascista. Ufficializza altresì il suffragio universale diretto e segreto nel nostro Paese. Da quella data, l’Italia entra quindi nel novero delle democrazie mature e inizia a divenire il Paese all’avanguardia che conosciamo oggi.

 

Che significato ha il 2 giugno 1946 per le donne in Italia?

È una data cruciale. Al contempo un punto di approdo e di partenza. Segna la conquista del diritto democratico di base: il voto alle elezioni politiche.

Quel giorno di 75 anni fa, per la prima volta nella storia del nostro Paese, l’“altra metà del cielo” italiano – la metà formata dalle donne – esprime la propria voce alle elezioni politiche, fino ad allora riservate esclusivamente agli uomini. Lo fa in massa: votano quasi tredici milioni di donne. Un milione in più rispetto ai circa dodici milioni di uomini. Celebrano così un agognato traguardo ottenuto dopo decenni di rivendicazioni, forte mobilitazione delle associazioni femminili interessate al voto e dopo aver giocato un ruolo di primo piano durante – e tra – le due guerre mondiali, nella Resistenza al fascismo e nella lotta di liberazione del Paese dal nazifascismo.

Il 2 giugno 1946 rappresenta per le donne italiane anche un primo passo nel lungo percorso che porterà, nei successivi mesi, al riconoscimento dell’uguaglianza di genere (tra donna e uomo) nella carta costituzionale. Nei successivi decenni quel percorso, a tratti tortuoso, porterà ad una progressiva attuazione di quell’uguaglianza di genere prima dal punto di vista giuridico e poi da quello politico-socioeconomico-culturale. Nonostante i ragguardevoli risultati raggiunti sinora in molti campi, la parità di genere stenta ancora ad essere pienamente realizzata tanto nella sfera pubblica quanto in quella privata.

 

Quando è stata istituita la Festa Nazionale?

Celebrato per la prima volta nel 1947, un anno dopo il referendum, il 2 giugno è dichiarato ufficialmente festa nazionale nel 1949 dalla legge n. 260. A partire dal 1977, con la legge n. 54, il giorno della sua celebrazione diviene mobile, agganciato alla prima domenica di giugno. Dopo quasi un quarto di secolo, a partire dal 2001 la Festa Nazionale della Repubblica viene ripristinata al 2 giugno di ciascun anno, in virtù della Legge n. 336/2000.

Il cambiamento si deve all’impulso della Presidenza Ciampi e alla sua attività di valorizzazione dei simboli della patria repubblicana.

 

La vostra Console Generale,

Silvia Costantini

 

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