Il 12 giugno si voterà in Italia per i cinque quesiti referendari sulla giustizia proposti da Radicali e Lega, ai quali sono chiamati a partecipare, votando per corrispondenza, anche gli italiani residenti all’estero regolarmente iscritti all’AIRE.
Gli elettori stanno ricevendo dal Consolato il plico elettorale a mezzo posta che contiene: il certificato elettorale;
le schede dei cinque referendum e la relativa busta piccola, nonché una busta grande preaffrancata recante l’indirizzo dell’Ufficio consolare competente; un foglio esplicativo delle modalità di voto.
L’elettore, ricevuto il plico con le schede: esprime il proprio voto sulle schede tracciando un segno sulla risposta prescelta e, comunque, nel rettangolo che la contiene; introduce le schede nella relativa busta piccola e la chiude; inserisce, nella busta grande affrancata, il tagliando staccato dal certificato elettorale (comprovante l’avvenuto esercizio del diritto di voto) e la busta piccola contenente le schede; spedisce, infine, la busta grande al Consolato competente.
Gli Uffici consolari invieranno per via aerea all’Ufficio centrale per la circoscrizione Estero le buste pervenute non oltre le ore 16 (ora locale) di giovedì 9 giugno 2022.
Le operazioni di scrutinio inizieranno alle ore 23 (italiane) di domenica 12 giugno. Il corpo elettorale, comprensivo degli elettori residenti all’estero, desunto dalla rilevazione del 31/12/2021, è pari a 51.533.195 di cui: 25.039.273 uomini e 26.493.922 donne.
I cinque quesiti
Primo referendum (scheda rossa): si chiede di abrogare la parte della Legge Severino che prevede l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza automatica per parlamentari, membri del governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali nel caso di condanna per reati gravi;
Secondo referendum (scheda arancione): limitazione delle misure cautelari: abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale;
Terzo referendum (scheda gialla): si chiede lo stop delle cosiddette ‘porte girevoli’ per non permettere più il cambio di funzioni tra giudici e pubblici ministeri e viceversa nella carriera di un magistrato.
Quarto referendum (scheda grigia): riguarda la valutazione dei magistrati. Il quesito chiede che gli avvocati, parte di Consigli giudiziari, possano votare in merito alla valutazione dell’operato dei magistrati e della loro professionalità.
Quinto referendum (scheda verde): elezione del Consiglio superiore della magistratura (Csm). Si chiede di eliminare l’obbligo per un magistrato di raccogliere da 25 a 50 firme per presentare la propria candidatura al Csm.
In generale, bisogna votare “sì” se si vuole cambiare (abrogare) la norma sottoposta a referendum, oppure “no” se si vuole mantenere l’assetto corrente. Per essere valido, ogni quesito dovrà raggiungere il quorum, cioè la maggioranza degli aventi diritto in Italia.