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16:04pm28 Maggio 2019 | mise à jour le: 28 Maggio 2019 à 16:04pmReading time: 2 minutes

Le comunità italiane e palestinesi riunite per i bambini di AZAG

Le comunità italiane e palestinesi riunite per i bambini di AZAG
Photo: Foto F. IntravaiaRita Amabili

In collaborazione con la “Casa d’Italia” di Montréal, l’autrice e teologa Rita Amabili accoglie la comunità canado-palestinese del Québec per un evento familiare e festivo dedicato ai bambini, attorno al suo nuovo romanzo “AZAG e i bambini”, sabato 8 giugno dalle 16:00.

Vi saranno delle comunicazioni, animazione per i più piccoli con trucco e palloncini ed un rinfresco per tutti gli ospiti. L’autrice desidera ringraziare il team della Casa d’Italia per il suo supporto. Aperto a tutti, questo evento letterario unificante, inclusivo e di condivisione è un buon esempio di apertura e convivenza tra le diverse comunità culturali della grande città di Montréal.

 A proposito del romanzo “AZAG e i bambini”

Tradotto in tre lingue (francese, inglese e italiano), questo romanzo inedito, parla di un gruppo di bambini palestinesi che vivono a Gaza, che reinventano la loro vita, al di là dell’occupazione loro imposta, con il loro nuovo amico AZAG. Quest’ultimo farà scoprire loro l’importanza della solidarietà tra i popoli. Yahya è a conoscenza della situazione del popolo di Gaza. Lui è abbastanza grande da avere ricordi della vita a Gaza nel 2009, di sua madre, di suo zio e di alcuni vicini che sono morti nello stesso anno. Con la sua amica di Isra, ha immaginato di raccogliere i bambini per fare qualcosa per migliorare la sorte del suo popolo. Da allora, ogni volta che può, un gruppo di giovani si riunisce non lontano della sua casa in rovina, in un cortile deserto, dove i detriti di legno, le pietre e altri frammenti della città a brandelli, hanno creato un rifugio aperto. Da lì, reinventano una realtà fatta a loro misura. Rita Amabili è d’origine marchigiana da parte di padre, il “Guido” di “In mio figlio vivrai per sempre”. «Probabilmente, come me, – afferma – non potete vedere i bambini che soffrono. Quelli di Gaza sono particolarmente feriti. È per questa ragione che volevo fare qualcosa per loro in un posto dove so che c’è “l’accoglienza italiana”. Non voglio parlare del conflitto ma solo dei piccoli! Insieme con voi, ho voglia di ospitare per qualche ora questo popolo, affinché possiamo parlare delle esperienze che ci avvicinano come l’amore dei figli, le migrazioni e le nuove radici. Sono fiera delle mie radici miste, ed è per questo che vi aspetto!». L’autrice desidera ringraziare il team della Casa d’Italia per il supporto. (In collaborazione con Rita Amabili)

 

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