Echi della Giornata internazionale contro il maltrattamento degli anziani
Per sottolineare la Giornata mondiale della lotta contro il maltrattamento delle persone anziane, ufficialmente istituita dall’ONU nel 2011, il 15 giugno scorso l’avv. Margherita Morsella ha tenuto presso il Centro Donne Solidali e Impegnate di Montréal una interessante conferenza su questo delicato tema che spesso viene trascurato o non viene considerato in tutta la sua importanza.
Al centro del suo discorso l’argomento dell’ageismo, delle sue conseguenze nefaste, su come combatterlo per spezzare il circolo vizioso degli abusi e dei maltrattamenti nei confronti degli anziani e sulle risorse disponibili, spesso poco e mal conosciute, per potersi difendere e far prevalere i propri diritti in caso di abuso.
«Secondo le stime dell’ONU nel prossimo decennio – ha affermato l’avv. Margherita Morsella – l’invecchiamento della popolazione mondiale aumenterà del 38% e tale fenomeno sarà ancora più rapido nei paesi in via di sviluppo. Il maltrattamento degli anziani è spesso sottostimato oppure non correttamente diagnosticato, considerato come un “male” minore, poco importante tanto è vero che viene portato alla luce solo 1 caso di maltrattamento su 24, in parte a causa del fatto che gli anziani temono e hanno paura di segnalare gli abusi che subiscono e ne temono le conseguenze.
Per questo motivo è fondamentale identificare e definire quali sono i tipi di abuso o maltrattamento più ricorrenti.
Si comincia – ha spiegato – con l’abuso psicologico, il più diffuso; si continua con l’abuso fisico, quello sessuale, materiale o finanziario, organizzativo, l’ageismo ed infine la violazione dei diritti della persona.
(Per quanto riguarda la definizione di abuso e i suoi effetti vedere più in dettaglio l’articolo a firma di M. Morsella, dal titolo: “Il maltrattamento degli anziani è ancora un tabù?”, pubblicato a pagina 4 dell’edizione dell’8 luglio 2021: https://www.corriereitaliano.com/attualita/quebec/14028/il-maltrattamento-degli-anziani-e-ancora-un-tabu/ ).
Questi 7 tipi di maltrattamento – ha continuato – si manifestano in due forme: la forma violenta e quella della negligenza.
Secondo alcuni dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 1 anziano su 6 subisce una qualche forma di maltrattamento.
Tra le varie forme di abuso nei confronti degli anziani una delle più diffuse è l’ageismo che il geriatra Robert N. Buttler ha definito nel 1969 in questi termini: “Un tipo di discriminazione che include un pregiudizio contro una persona per la sua età e che include tre (3) elementi: un’attitudine pregiudizievole verso le persone più anziane; pratiche discriminatorie contro gli anziani e pratiche istituzionali e politiche che perpetuano gli stereotipi degli anziani. Una definizione aggiornata al 2009 parla di “stereotipi, pregiudizi e discriminazione contro le persone anziane basate sull’età cronologica della persona”».
(Per maggiori dettagli sull’ageismo vedi l’articolo firmato M. Morsella dal titolo “L’ageismo, cos’è? Come combatterlo?” pubblicato a pag. 12 dell’edizione del 16 settembre 2022: https://www.corriereitaliano.com/attualita/in-primo-piano/14633/lageismo-cose-come-combatterlo/ )
Come sensibilizzare la gente a questi problemi?
«Bisogna iniziare – ha sottolineato l’avvocata Morsella – dalle famiglie e dalle scuole, con l’educare e sensibilizzare gli studenti fin da piccoli, per far capire loro che le persone anziane non sono un peso ma una risorsa, una ricchezza per la nostra società e che non bisogna abusare di loro ma bisogna trattarle bene».
Ma come fare per denunciare un abuso o un maltrattamento di cui si è vittima?
«Parlando in termini legali, per farlo – ha affermato M. Morsella – è necessario documentare l’abuso subìto con delle prove concrete: foto, registrazioni, documentazione, altrimenti diventa difficile provarlo. Bisogna essere coscienti che non è facile anche perché spesso gli anziani temono di denunciare chi li maltratta come, ad esempio, un familiare, un vicino, la persona che li cura, per via di eventuali ritorsioni o per essere considerati come dei “rimbambiti” che si inventano le cose, oppure perché non hanno risorse finanziarie per farlo. Ma una cosa è certa: senza prove non si va avanti.
Vi sono poi i cosiddetti “ostacoli” alla giustizia che scoraggiano la persona che vuole denunciare un abuso. Spesso gli anziani non hanno accesso alle informazioni necessarie e non conoscono i loro diritti che, in realtà, nel campo della salute e dei servizi sociali, sono ben 12, e che vanno dal diritto all’informazione al diritto di fare ricorso (a tale proposito vedi l’articolo firmato sempre da M. Morsella dal titolo “I dodici diritti dell’utente” pubblicato nell’ed. del 26 maggio 2022 a pag. 2: (https://www.corriereitaliano.com/rubriche/17249/salute-e-servizi-sociali-quali-sono-di-dodici-diritti-dellutente-e-perche-e-importante-conoscerli/ ).
Le leggi esistono, gli organismi e i meccanismi per denunciare tali absusi e venire in aiuto delle vittime anche ma spesso – ha concluso l’avvocata Morsella – le persone non le/li conoscono».
Risorse utili:
- Linea Soccorso Aiuto Anziani: 1-888-489-2287. C’è una sezione sul sito in italiano che spiega i servizi e la problematica;
- Servizi Comunitari Italo Canadesi: 514-274-9462.
- Fadoq: 514-271-1411.
- Curateur Public: 514 873‑4074;
https://www.curateur.gouv.qc.ca/cura/fr/index.html
- Forum des citoyens aînés de Montréal : 514-270-8464.
- Juripop: 514-705-1637.
- CAAP (Centres d’assistance et d’accompagnement aux plaintes) : 1 877 527 9339; https://fcaap.ca/ ; CAAP de Montréal: 514 861-5998 www.caapidm.ca
