Il 10 giugno sarà la “Giornata della Memoria”

15:06 26 Marzo 2013

 

Lo scorso 18 marzo, il consiglio municipale di Montreal ha approvato all’unanimità una dichiarazione presentata da Mary Deros, consigliere e membro del comitato esecutivo, fortemente voluta anche da Louise Harel, Anie Samson e da altri consiglieri, in base alla quale il 10 giugno sarà la “Giornata ufficiale della commemorazione dell’internamento dei membri della comunità italiana”, internamento avvenuto durante la Seconda guerra mondiale.

Perché proprio il 10 giugno? A spiegarlo è Angela Minicucci, presidente della Casa d’Italia, punto di riferimento per questo periodo storico e portavoce dell’avvenimento. «Il 10 giugno del 1940 – ha detto – fu il giorno della dichiarazione di guerra di Benito Mussolini (alla Gran Bretagna e alla Francia e, dunque, ai loro alleati). Da quel momento gli italo-canadesi che vivevano in Canada furono considerati “nemici dello stato”. Proprio quel giorno, infatti, le autorità locali fermarono 215 uomini d’origine italiana». Il lavoro di ricerca fatto dagli storici e archivisti della Casa d’Italia ha permesso di raccontare e di portare alla luce questo capitolo ancora poco conosciuto della storia degli italiani di Montreal quando, migliaia di nostri connazionali furono ingiustamente privati della loro libertà, separati dalle loro famiglie e imprigionati nei campi di concentramento. Le ricerche hanno portato alla pubblicazione di un libro – “Ricordando l’internamento” – curato della storica della Casa d’Italia Joyce Pillarella, reso possibile grazie al progetto di riconoscimento comunitario del governo canadese e della CIBPA. «La giornata commemorativa del 10 giugno – ha aggiunto la Minicucci – sarà accompagnata da una mostra all’ “Hotel de ville” che racconterà la storia dell’internamento e dell’immigrazione italiana a Montreal. La Casa d’Italia è fiera di continuare a battersi per rendere omaggio agli immigrati che hanno vissuto tali ingiustizie e per il diritto al rispetto e alla dignità di tutti gli italiani».

La strada ora è aperta. Un bel passo in avanti in attesa, un giorno, delle scuse ufficiali da parte del Governo del Canada.

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