”Una valigia” piena di storie sull’immigrazione

16:25 29 Gennaio 2020

Fotografa da sette anni, Nella Sammartino ha lanciato un progetto per raccontare la storia degli immigrati italiani di Montréal

Il progetto 2.0 di Nella Sammartino

di Fabrizio Intravaia, con la collaborazione di Clara Loiseau/Informateur R.d.P.

Lavoro di memoria, di condivisione e di storia: la fotografa Nella Sammartino, residente a Rivière-des-Prairies, racconta la vita degli immigrati italo-montrealesi utilizzando le reti sociali, in modo da coinvolgere le nuove generazioni e riconnetterle alle loro radici.

Immergendosi dapprima nella storia della sua famiglia, Nella Sammartino ha deciso di utilizzare la sua creatività ed i media sociali per ridare vita ai ricordi di quanti hanno lasciato l’Italia dopo la Seconda Guerra mondiale per emigrare a Montréal.

Quando Nella, 41 anni fa, è arrivata a Montréal con i suoi genitori aveva appena sei mesi. «Siamo originari – racconta – di Licodia Eubea, un piccolo paesino di 3000 abitanti in provincia di Catania. Il resto della famiglia è in Sicilia ma siamo rimasti sempre molto legati, ci andavamo e ci andiamo spesso, ci passavamo tutta l’estate.

Ho fatto i miei studi in francese e poi ho iniziato a lavorare come contabile. Ma otto anni fa, quando è nato mio figlio, ho deciso che non volevo più stare in ufficio fino a tardi la sera. Volevo dedicargli più tempo. Così, visto che in precedenza avevo iniziato a pubblicare qualche foto e tutti mi dicevano che avevo talento come fotografa incoraggiandomi a continuare, ho preso un corso di base in un Centro comunitario a R.d.P., ho continuato ad imparare i segreti di questo mestiere e piano piano ho avuto dei contratti nel campo della fotografia.

Ora – aggiunge – sono sette anni che faccio la fotografa. Sono sempre stata una persona creativa e dunque, anche se fare la contabile mi garantiva uno stipendio sicuro, ho scelto di seguire la mia vocazione».

Ed è proprio volendo raccontare la sua storia di immigrata al figlio che Nella ha iniziato a documentare i suoi ricordi e quelli dei suoi genitori, rammaricandosi di non aver discusso e parlato più spesso con i nonni prima della loro scomparsa. «La cultura italiana – spiega – è molto forte, ma le nuove generazioni non sono più così vicine agli anziani. Non si vive più nella stessa casa dei nonni, come si faceva un tempo, e non ci si parla più come una volta».

Da qui l’importanza di trasmettere gli ultimi ricordi di una generazione prima che si perdessero per sempre e l’idea di raccogliere le storie di altre famiglie «arrivate con quasi niente, spesso solo con una valigia». ”Una valigia”, infatti, è proprio il titolo che ha scelto per questo progetto.

 

L’importanza di ascoltare

Durante il suo processo artistico, la signora Sammartino incontra due o tre volte, per diverse ore, i partecipanti al progetto. «Li lascio raccontare, li riprendo in video in modo da non perdere nemmeno un dettaglio, li ascolto fino a quando hanno finito di dire tutto quello che avevano dire. Una volta a casa rifletto sul materiale raccolto da cui poi estraggo 4-5 brevi storie, cercando di immaginare quali foto possano associarsi meglio. Infine le pubblico sul mio conto Instagram e sul mio sito web.

«Il mio obiettivo – aggiunge – è di pubblicare una storia a settimana, 52 storie all’anno. Ho scelto Instagram e il web proprio per raggiungere meglio le nuove generazioni affinché sappiano che le cose non sono state sempre facili, che c’era molta miseria e che è con tanti sacrifici e tanto lavoro che i nostri predecessori hanno costruito il nostro futuro».

 

Dove trovare ”La valigia”

nellasammartino.com/unavaligia

@una_valigia

www.facebook.com/nellaphotographs

Info: nellaphotographs@gmail.com

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