Cultura
14:42pm27 Gennaio 2021 | mise à jour le: 27 Gennaio 2021 à 14:42pmReading time: 4 minutes

Calogero Marrone, un eroe dimenticato e fino a poco tempo fa sconosciuto

Calogero Marrone, un eroe dimenticato e fino a poco tempo fa sconosciuto
Photo: Foto cortesiaLa famiglia di Calogero Marrone in una foto d'epoca

27 gennaio “Giorno della Memoria”: una pagina di storia inedita

di Filomena Alati Sclapari  –   alatifilomena@gmail.com

Un siciliano, la cui sorte è stato il sacrificio supremo per aver salvato, tantissimi ebrei ed antifascisti. Qualcuno lo ha definito il “Perlasca del sud”, ma poca gente sa effettivamente chi è stato. La magnanimità e l’attitudine al bene talvolta conducono alla morte. Tale fu la sorte di questo illustre personaggio.

Umilmente mi permetto di presentare ai lettori, una figura, che fa onore ai siciliani, agli italiani e a tutti gli esseri umani, che hanno un briciolo di cuore.

Calogero Marrone è nato nel 1889, a Favara, un comune in provincia di Agrigento. Purtroppo, negli anni 30, per motivi politici, dal profondo sud si trasferisce a Varese con la moglie ed i 4 figli.

Dopo aver combattuto nella Prima guerra mondiale con il grado di sergente, in quanto reduce, trova posto presso il comune di nascita come segretario della sezione Combattenti e Reduci.

In seguito, avendo rifiutato di iscriversi al partito fascista, sconta alcuni mesi in carcere e si attira le ire dei notabili del paese; per cui deve allontanarsi dal suolo natio.

Avendo vinto un concorso come applicato comunale presso il Comune di Varese, vi si trasferisce con la moglie ed i quattro figli. A Varese comincia il suo lavoro nel 1931 e grazie alle sue spiccate doti umane e professionali presto fa carriera e diventa Capo dell’Ufficio Anagrafe con alle sue dipendenze 12 impiegati.

 

Una persona stimata da tutti

Si dice di lui che fosse un gentiluomo, sempre ben vestito ed elegante, disponibile e pronto ad aiutare tutti; stimato dai suoi dipendenti, collaboratori, amici e conoscenti, e da tutti coloro che l’hanno conosciuto ed  avvicinato negli anni della Resistenza al fascismo, in gran parte ebrei che hanno fruito della sua generosa attività. Egli falsifica per costoro centinaia di documenti, utili alla loro salvezza. Ironia della sorte, colui che aveva contribuito a salvare tantissime vite, non salva se stesso. I traditori e gli ingordi esistono in tutti i tempi dappertutto ed egli ne fu la vittima.

Avrebbe potuto salvarsi scappando, poiché Don Locatelli,  canonico della Basilica di San Vittore, lo aveva avvertito del tradimento e dell’imminente cattura, ma per non mettere a repentaglio la vita della famiglia si lascia catturare. Il suo calvario inizia nel carcere ove è atrocemente torturato, ma nulla rivela ai suoi carnefici. Trasferito da un carcere all’altro, viene in fine condotto nel campo di stermino a Dachau, in Germania, (lo stesso campo ove nel settembre del 1944 venne condotto Giovanni Patitucci, di cui parleremo in un’altra occasione).

Calogero Marrone muore di tifo, il 15 febbraio 1945, lasciando nella più profonda costernazione la moglie ed i figli (la guerra finirà lo stesso anno il 2 settembre).

Ignorato per lunghissimi anni, oggi si fa riferimento a lui come “l’Eroe sconosciuto” o il “Perlasca del sud” (anche l’operato di Giorgio Perlasca venne messo in luce dopo tantissimi anni).

 

Due targhe per ricordarlo

A Varese davanti all’Ufficio Anagrafe di Palazzo Estense, c’è una targa che ricorda Calogero Marrone.

La targa posta davanti all’Ufficio Anagrafe di Varese per ricordare il sacrificio di Calogero Marrone

Il 18 marzo 2015 una targa ricordo gli viene dedicata a Favara suo paese di nascita.

Nel gennaio del 2003, in occasione della “Giornata della Memoria”, tre querce sono state piantate a Catania, in quello che diventerà il Parco di Monte Po. Gli alberi sono stati dedicati a tre Eroi degli anni tetri: Giorgio Perlasca, Giovanni Patitucci e Calogero Marrone, tre “Giusti tra le Nazioni” tra i 295 italiani che finora hanno ricevuto questo riconoscimento.

I nomi di Perlasca e Patitucci sono diventati noti in questi ultimi anni. Marrone era stato dimenticato. Si fa riferimento a lui come ad un “Eroe dimenticato”, dal titolo del libro che gli hanno dedicato Franco Giannantoni ed Ibio Paolucci, uscito nel 2002; un libro colmo di dettagli, a mio modesto parere utilissimo per fare un film.

N.B.Tali testimonianze vorrebbero attirare l’attenzione dei giovani costruttori del futuro, affinché si consolidi l’amore per la tolleranza, l’uguaglianza ed il rifiuto della diversità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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