Cultura
16:25pm26 Aprile 2017 | mise à jour le: 26 Aprile 2017 à 16:25pmReading time: 3 minutes

Una chiamata al dono per un documentario su Marco Calliari

L’artista italo-québécois Marco Calliari è il soggetto di un documentario sull’identità e l’integrazione. Per completare questo progetto, il produttore del film ha lanciato una campagna di raccolta fondi.

Nicolas Ledain

Alcune riprese del film “Il Québec di Calliari” erano già girate, ma per finanziarne la maggior parte, la società di produzione di Redhead ha lanciato una campagna di raccolta fondi su internet attiva fino al 19 maggio.

“Noi abbiamo bisogno di $19.500 per almeno dieci giorni di riprese che si svilupperanno su diversi mesi. Se arriviamo ad avere fondi maggiori, speriamo di estendere le riprese fino a venti giorni,” spiega Agata de Santis, il produttore.

I fondi raccolti saranno utilizzati in particolare per seguire Marco Calliari sul palco e in studio in un nuovo progetto di francofonia che seguirà ai cinque singoli in italiano. L’artista montrealese la  cui famiglia è il risultato dell’immigrazione, ha sempre cercato di evidenziare il mix di culture e questo approccio ha ispirato questo film.

 “Ho un lavoro da fare in Québec, in Canada e in Italia. La musica si può fare in tutte le lingue e ho sempre voluto dimostrare questa apertura”, dice  il cantante e musicista.

L’interculturalità come tema centrale per Anita Aloisio, la regista, ha portato all’inevitabile incontro con Calliari. Questa quebecchese di origine italiana ha già fatto due documentari su questo argomento. In “Straniera come donna” evocava le abitudini culturali e sociali, in “I figli della legge  101” parlava  dell’influenza della Carta della lingua francese sui giovani a doppia cultura, e questo progetto con Marco Calliari è “la chiusura della trilogia”.

“Artisti di varie origini mi hanno fatto capire che l’arte che producono riflette un percorso e un’identità distintiva che è la combinazione dell’influenza del territorio del Quebec e delle loro famiglie d’origine,” dettaglia Anita Aloisio che aveva già intervistato Marco Calliari in “I figli della legge 101”.

Il nuovo progetto francese dell’artista italiano diviene la trama di questo film che sarà un inno alla diversità.

“Io seguo Marco nella sua ultima sfida in francese. Entrerò nel suo quotidiano, nel suo processo creativo; sarò qui mentre scrive e compone e vedrò come il suo entourage lo aiuta in tutto ciò”, aggiunge Anita Aloisio.

Per il momento, questo progetto ha generato meno di $1.000 su internet, ma il regista e il produttore prevedeno di contattare i gruppi culturali e istituzionali che sostengono la comunità italiana al fine di completare il finanziamento. Stanno anche cercando un distributore per promuovere questo lavoro sull’immigrazione e sulla diversità.

“Se si potessero ispirare altri italiani che hanno lo stesso mio approccio, sarebbe bello. Ci sono molti artisti che hanno altre origini, e quando diventano popolari, la gente dimentica che non sono di qui. (…) Si dimostra che l’integrazione funziona”, sostiene Marco Calliari.

L’uscita del film-documentario “Il Québec di Calliari ” è attualmente prevista per settembre 2018.

Marco Calliari, un artista ispirato dalle lingue
La mescolanza di culture è sempre stato un tema centrale per Marco Calliari. Al suo debutto con il gruppo di Heavy metal Anonymus, aveva prodotto cinque album in quattro lingue diverse. Dall’inizio della sua carriera da solista, nel 2004, ha sempre cantato in italiano ma con l’adozione di suoni dal mondo. Il suo penultimo album “Mi Ricordo” (traduzione di ” Je me souviens “, il motto del Quebec) presentava in italiano undici canzoni del patrimonio culturale del Quebec. Il suo prossimo progetto sarà interamente in francese e rappresenta per lui una nuova esplorazione dell’interculturalità.

Traduzione di Gian G.Pollifrone

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