Cultura
20:56pm4 Dicembre 2018 | mise à jour le: 4 Dicembre 2018 à 20:56pmReading time: 4 minutes

Un romanzo storico dal sapore “femminista”

Un romanzo storico dal sapore “femminista”
La scrittrice Rita Amabili Rivet

“La Lingère d’Acquaviva” è l’ultimo romanzo di Rita Amabili-Rivet. Teologa, infermiera, scrittrice e poetessa, Rita Amabili-Rivet, d’origine marchigiana, ha già al suo attivo diversi libri, in francese e in italiano. Il 5 dicembre scorso ha presentato, alla Casa d’Italia, il suo ultimo lavoro, “La lingère d’Acquaviva”.

Già presentato a settembre ad Acquaviva Picena (in provincia di Ascoli Piceno), da dove proviene la famiglia paterna, il libro è un grande affresco storico che prende le mosse nel 1234, proprio nella cittadina marchigiana, e narra le vicende di una giovane ragazza, dal nome Forasteria, primogenita della famiglia più importante del paese, i cui genitori, per allearsi con la famiglia reale, vogliono che si sposi con Rainaldo di Brunforte, nipote del vicario dell’imperatore Federico II. Forasteria nel suo castello e nelle incombenze quotidiane è assistita dalla giovane sarta (“la lingère”) Benedetta, vivace e osservatrice, che cerca di capire il mondo complesso che la circonda. Intorno a loro ruota tutto un mondo fatto di nobili, di soldati, di religiose, di donne e, in particolare, di “beghine” e “pinzochere”.

«Sono proprio queste ultime – spiega l’autrice del libro – le persone che mi interessano di più e che cerco di mettere in evidenza nel mio romanzo ispirato a fatti realmente avvenuti». Ad Acquaviva, infatti, ogni estate si svolge il “Palio del Duca” che rievoca proprio il momento del matrimonio tra Forasteria e Rainaldo.

«Il libro – continua Rita Amabili-Rivet – oltre che frutto di ricerche storiche, teologiche e sociali, è anche frutto delle discussioni e dei racconti provenienti dal lato marchigiano della mia famiglia. Le “beghine” e le “pinzochere” erano delle predicatrici laiche che vivevano liberamente, in povertà, che si dedicavano al Cristo e ad aiutare e confortare i poveri e i bisognosi, a curarli come delle infermiere, ma fuori da ogni ordine ecclesiastico costituito. E questo disturbava molto la Chiesa che cercava di osteggiarle perché temevano che il loro messaggio, così come quello di San Francesco e di Santa Chiara che vissero proprio in quel periodo, potesse ridurre il potere della Chiesa. Erano le femministe dell’epoca, donne di cui la storia ufficiale non si è mai occupata, che nessuno ha mai raccontato, ma che avevano un ruolo importante.
Poiché oltre che scrittrice sono anche teologa, il mio obiettivo era di mettere in evidenza il ruolo delle donne anche in rapporto alla religione. Non si tratta di dire che sono meglio degli uomini ma è solo un modo per dire che davanti all’amore di Dio siamo tutti uguali, uomini e donne, e che quest’ultime hanno svolto un ruolo importante nella società dell’epoca e non solo di quell’epoca, uno ruolo che spesso è rimasto nell’anonimato».

Conferenze ed emigrazione

Nata a Montréal da madre quebecchese e padre di Offida (Ascoli Piceno) la cui famiglia proveniva da Acquaviva, Rita Amabili-Rivet (Rivet è il nome del marito) tiene periodicamente delle conferenze sulla fede e sulle esperienze dell’emigrazione per i gruppi multiculturali presso le biblioteche di Montréal e della Riva Sud.
«Mio padre nacque nel 1913 ed emigrò in Canada nel 1925. La sua famiglia, appena uscita dall’orrore della Prima Guerra mondiale, fece una scelta, “disperata”, quella di emigrare in cerca di un futuro migliore. Mio padre era un uomo alto, forte e bello, un “gigante” ed io ne ero veramente innamorata. Quando morì, nel 1989, sentii il bisogno di saperne di più sulle sue e mie radici e decisi di riprendere i contatti con la parte marchigiana. Volevo renderle omaggio, volevo raccontare la sua storia, cosa che poi ho fatto in “In mio figlio vivrai per sempre – Guido: il romanzo di un emigrante”, pubblicato nel 2010, una storia che è comune a tanti emigrati e non solo d’origine italiana».

Un libro per bambini

Tra le tante cose che Rita Amabili-Rivet ha scritto c’è anche un libro per bambini dal titolo curioso: “Azag e i bambini”. «La parola “Azag”, capovolta, si legge “Gaza”. «È il libro del mio cuore perché – spiega – per me, come teologa, è importante lavorare per i bambini che sono vittime di conflitti armati, che hanno vissuto esperienze terribili come quelle della guerra. Azag è il nome di un robot che i bambini di Gaza costruiscono con quello che trovano ed Azag è il contrario del dolore!»
I libri di Rita Amabili-Rivet possono essere ordinati consultando il sito: www.ritaamabili.com, oppure alla Libreria Italiana: 6792 Boul St-Laurent, Montréal, tel. 514-277-2955.

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