Cultura
19:45pm22 Gennaio 2020 | mise à jour le: 22 Gennaio 2020 à 19:45pmReading time: 4 minutes

Essere padroni del proprio tempo

Essere padroni del proprio tempo
Photo: foto cortesiaAlessandra Pintore

Alessandra Pintore e il libro “Conquérir l’efficacité”

di Fabrizio Intravaia con la collaborazione di Carl Sincennes/Messager LaSalle    –   fintravaia@metromedia.ca

 

Dopo aver dato numerosi corsi di formazione sulle relazioni interpersonali, Alessandra Pintore ha deciso di riassumere i suoi consigli in un libro Conquérir l’efficacité che spiega, come gestire al meglio il proprio tempo e le proprie attività quotidiane sia al lavoro che a casa.

«Questo libro – afferma l’autrice – può essere considerato un piccolo manuale dell’efficienza professionale. Equivale ad una mini formazione in cui cerco di rispondere ad un maggior numero possibile di domande. Parla di priorità e pianificazione ed è stato scritto con lo scopo di far raggiungere al lettore degli obiettivi. Quali? Soprattutto quello di non perdere tempo inutilmente e di organizzare al meglio la propria giornata».

Cos’è che fa perdere più tempo?

«Non saper stabilire delle priorità. Nel momento in cui le priorità non sono chiare – risponde – è difficile determinare gli obiettivi, mettere in atto un piano d’azione e organizzarsi. Tutto diventa più complicato e tutto parte dalla capacità di introspezione, di sapere cosa vogliamo ottenere. Per arrivare al traguardo, ovvero ad essere più efficienti e, dunque, a perdere, meno tempo possibile, bisogna conoscere i nostri bisogni fondamentali, passare attraverso varie tappe e superarle, l’una dopo l’altra».

La copertina de llibro in vendita nelle librerie e on line

Nel libro l’autrice spiega, dunque, quali sono le sfide e gli ostacoli che si frappongono tra noi e l’efficienza e come imparare a gestire gli imprevisti che irrompono nella nostra giornata (e-mail, riunioni improvvise, social media e altro).

 

Spesso, soprattutto in un’epoca di social media imperanti, la sfera pubblica si mescola a quella privata. Come si fa a fare in modo che l’una non interferisca nell’altra?

«A volte non è facile fare la distinzione tra vita privata e professionale. In certi casi bisognerebbe essere più riservati da un lato e più professionali dall’altro. Anche in questo caso è questione di efficienza. Non puoi essere efficiente a lavoro e non esserlo personalmente. Se una persona è capace di raggiungere i propri obiettivi li raggiunge tanto nella sfera privata che in quella del lavoro. Spesso e volentieri quando la gente dice che “non ha tempo” in realtà ciò che sta dicendo è: “questa cosa non è abbastanza importante per me”; se lo fosse veramente diventerebbe una priorità e troverebbe il tempo per farla perché le 24 ore di una giornata sono le stesse 24 ore per tutti!»

 

L’impressione è che la concezione e l’organizzazione del tempo non siano proprio la stessa cosa tra un nordamericano e, ad esempio, un italiano. È vero?

«È chiaro che esiste una certa diversità culturale e quando parliamo di diversità è necessario capire il modo di agire della gente secondo la propria cultura. Un nordamericano ha una nozione del tempo ”lineare”: il tempo che hai perso non lo recuperi mai. Per l’italiano, invece, il tempo è molto più “ciclico”: ritorna. Se quella cosa non lo faccio adesso la farò dopo perché prima o poi ritornerà. Essere capaci di capire questa diversità culturale ci permette di mantenere un certo livello di efficienza, di organizzarci meglio, soprattutto nel mondo di oggi in cui le grandi organizzazioni lavorano a distanza con gente sparsa in tutto il mondo appartenente a culture molto diverse tra loro. È una questione di sapersi adattare, di essere “agile” e non imporre solo quello che è importante per noi ma capire anche quello che è importante per gli altri».

 

Formazione

Alessandra Pintore è nata a Milano e si è trasferita a Montréal con la famiglia all’età di 10 anni. La mamma è d’origine leccese e il padre d’origine sarda.

«Ho lavorato per diversi anni per Tele Italia – afferma – ed ho insegnato l’italiano al PICAI. Poi la vita mi ha portata a fare delle scelte e a dirigermi verso la strada della conoscenza e dell’approfondimento delle competenze relazionali, ovvero di tutte quelle abilità che in inglese si chiamano “soft skills”. Nel 2001 ho fondato la “Solutions & Co”, a Verdun, che offre corsi di formazioni, conferenze e atelier nel campo dell’efficienza professionale, personale, collettiva e comunicativa, nei settori pubblici e privati. Facendo un rapido calcolo – aggiunge – in circa 20 anni abbiamo formato quasi 50mila persone, un dato davvero significativo. Il libro – conclude – è un ulteriore strumento di formazione utile per permettere di crescere professionalmente e di raggiungere i propri obiettivi».

 

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