Calcio
20:05pm4 Maggio 2021 | mise à jour le: 4 Maggio 2021 à 20:05pmReading time: 5 minutes

Mourinho prossimo allenatore della Roma

Il tecnico portoghese: ‘Vogliamo costruire un percorso vincente’

 

Ansa – “L’AS Roma è lieta di annunciare che José Mourinho sarà il nuovo Responsabile Tecnico della Prima Squadra a partire dalla stagione 2021-22”: e’ questo il tweet della società giallorossa che annunciato la scelta del nuovo tecnico e il ritorno in Italia del tecnico portoghese che con l’Inter vinse il triplete.

“Ringrazio la famiglia Friedkin per avermi scelto a guidare questo grande Club e per avermi reso parte della loro visione.

Dopo essermi confrontato con la proprietà e con Tiago Pinto ho capito immediatamente quanto sia alta l’ambizione di questa Società. Questa aspirazione e questa spinta sono le stesse che mi motivano da sempre e insieme vogliamo costruire un percorso vincente negli anni a venire. L’incredibile passione dei tifosi della Roma mi ha convinto ad accettare l’incarico e non vedo l’ora di iniziare la prossima stagione. Allo stesso tempo, auguro a Paulo Fonseca le migliori fortune e chiedo ai media di comprendere che rilascerò dichiarazioni solo a tempo debito. Daje Roma!”: così Mourinho sul suo profilo Instagram.

Con un comunicato ufficiale la Roma rende noto che Mourinho ha stipulato con i giallorossi un contratto triennale che durerà fino al 30 giugno 2024. “Siamo entusiasti e felicissimi di dare il benvenuto a José nella famiglia dell’AS Roma”, hanno detto il presidente del club Dan Friedkin e il vicepresidente Ryan Friedkin. “Un grande campione che ha vinto trofei a tutti i livelli, José fornirà una straordinaria leadership ed esperienza al nostro ambizioso progetto. La nomina di José è un passo enorme nella costruzione di una cultura vincente a lungo termine e coerente in tutto il club” ha continuato la proprietà.

Il “daje Roma” di Mourinho nel comunicato del club ha già fatto impazzire i tifosi giallorossi.

Centinaia i messaggi sotto il tweet d’annuncio della società e c’è già chi come Stefano che simpaticamente si proietta alla conferenza di presentazione in dialetto: “Già me lo immagino: ‘senti, a’ coso, non t’allarga!'”. Non è il solo ad aver apprezzato l’intercalare romano però. Vedi Silvia che scrive: “Grande mister, ti sei già calato nella nostra realtà” o Francesco: “Ufficiale da poco e più romano di tutti”. Una cosa è certa la scelta dei Friedkin ha lasciato increduli e a bocca aperta in molti. “Non è uno scherzo vero? Benvenuto a Roma mister!”, ha scritto Roberto sui social. Un giudizio ben più lucido quello di Michele, che avalla la scelta della società giallorossa: “Colpaccio. Mourinho è un allenatore controverso ma ha esperienza e carisma da vendere”. Anche Marco sembra aver apprezzato la scelta dei Friedkin: “Potrà piacere o meno, ma Mou è un personaggio clamoroso e quel ‘daje’ la dice tutta.

 

Lo “Special One”: da ‘zeru tituli’ al giallorosso, passando per 3 esoneri

Dallo ‘Special One’ al ‘Daje Roma’. Undici anni dopo il ‘triplete’ vinto con l’Inter, Jose Mourinho torna in Italia. Dalla prossima e per tre stagioni allenerà la Roma, club come lui in cerca di riscatto.

La squadra per la quale nel 2009 aveva coniato l’ormai celebre “zero tituli”, in polemica dopo un rigore contestato. Ma è suo anche il copyright di ‘Special One’, come si definì il giorno della presentazione al Chelsea: “Non chiamatemi arrogante, ma sono campione d’Europa e credo di essere speciale. Se avessi voluto un lavoro facile sarei rimasto al Porto. Una bella sedia blu, una Champions League, Dio, e dopo Dio, io”. Ecco, questo era il personaggio Mourinho allora (ma si parla di quasi 17 anni fa), reduce dal primo successo di peso della sua carriera.

Per i detrattatori il portoghese di Setubal, 58 anni, è più bravo come comunicatore che come allenatore. E viene in mente l’episodio del gesto delle manette, esibito il 20 febbraio 2010 dopo uno 0-0 bollente con la Sampdoria, con l’Inter in 9 all’intervallo. Come a dire “per fermarmi mi dovete arrestare”. Una protesta plateale che infiammò San Siro e gli costò tre turni di squalifica. Ma la maggiorparte dei giocatori che ha allenato lo celebrano per capacità motivazionali e carisma contagioso.

Sposato, due figli, suo papà Felix ha giocato in porta nella massima serie portoghese per poi sedere in panchina. Mourinho figlio sul campo non ha mai sfondato. Si è quindi dedicato alla carriera di tecnico ed il trampolino di lancio verso il calcio che conta glielo fornisce il Porto, dove in due stagioni e mezza vince due campionati (2003 e 2004), una Coppa (2003) e una Supercoppa nazionale (2003), ma soprattutto una Coppa UEFA (2003) e una Champions (2004).

Sbarca in Inghilterra e vince due Premier League con il Chelsea (2005, 2006), due Coppe di Lega (2005, 2007), una Coppa d’Inghilterra (2006-2007) e una Supercoppa inglese (2005).

 

Nel 2008 approda all’Inter, che conduce alla vittoria di due campionati (2009 e 2010), una Coppa Italia (2010), una Supercoppa italiana (2008) e una Champions (2010), che completa il ‘triplete’ nerazzurra.

La campagna d’Europa di Mourinho prosegue quindi in Spagna. Con il Real Madrid arrivano i successi nella Liga (2012), una Coppa del Re (2011) e una Supercoppa spagnola (2012). Ma niente Champions e così lo ‘Special One’ tornare al Chelsea, con cui vince un altro campionato (2015) e un’altra Coppa di Lega (2015).

Al Manchester United vince una Supercoppa inglese (2016), una Coppa di Lega (2017) e un’Europa League (2017).

Non solo allori, però, sul suo cammino. Con il ben servito ricevuto a metà aprile dal Tottenham sono saliti a tre i licenziamenti consecutivi subiti da Mourinho in Premier, mettendo in fila quelli incassati con Chelsea, United e appunto Tottenham. “All’Inter sono legato profondamente, ma non avrei problemi ad allenare in Italia una sua rivale”, aveva detto pochi giorni fa il portoghese. Anche queste parole non dette a caso.

 

 

 

 

 

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