Calcio
21:22pm24 Gennaio 2023 | mise à jour le: 6 Febbraio 2023 à 16:57pmReading time: 5 minutes

Riportare il Campobasso nell’élite del calcio italiano

Riportare il Campobasso nell’élite del calcio italiano
Photo: Foto cortesiaAngelo Pasto', imprenditore montrealese d'origine molisana

L’imprenditore montrealese Angelo Pastò entra nel mondo del calcio e diventa socio di minoranza del Campobasso 1919. L’intervista.

 

Gli ingredienti ci sono tutti: un imprenditore montrealese di successo d’origine molisana; una grande passione per l’Italia e per il calcio, la voglia di risollevare le sorti di una squadra caduta in disgrazia e di rilanciarla a livello nazionale per rappresentare degnamente il Molise.

Stiamo parlando di Angelo Pastò, 56 anni, nato ad Ururi, un paesino ad una quarantina di km dal capoluogo molisano, emigrato a Montréal dopo solo pochi mesi di vita.

Conclusi i suoi studi negli Stati Uniti e a Parigi, Angelo ha iniziato, una trentina di anni fa, a muovere i primi passi nel mondo dell’immobiliare acquistando dei terreni e costruendo o gestendo edifici di vario genere, tanto commerciali che abitativi. Così è nata la Stanford Properties Group (SPG), con sede sull’avenue du Parc a Montréal, di cui Angelo è il presidente.

Nello scorso autunno, attraverso la SPG, ha acquisito una partecipazione di minoranza dell’U.S. Campobasso 1919 dalla North Sixth Group (NSG), guidata dall’italo-americano Matt Rizzetta. La squadra milita attualmente nel campionato di Eccellenza.

 

Cosa l’ha portata a investire nel calcio e nella fattispecie, nel Campobasso?

«Quando ero più giovane – risponde – mio padre guardava sempre in tv il “pallone”, come lo chiamava lui, e anch’io mi sono appassionato al gioco del calcio così come mio figlio Eiden che è un gran tifoso del Napoli. Insieme al cugino Emilio non si perdono un incontro. Siamo anche andati in Italia a vedere una partita del Napoli. Andiamo spesso in Italia per visitare la famiglia ma ne approfittiamo anche per scoprire questa o quella città.

Nel 2021, mentre guardavo una partita del campionato italiano su TLN, ho visto un’intervista proprio a Matt Rizzetta, il presidente del NSG con sede a New York, società attiva nel campo del marketing, dei media e della tecnologia, dello sport e dell’intrattenimento, che spiegava come aveva deciso di investire nel calcio italiano comprando prima delle quote del Campobasso Calcio, e poi dell’Ascoli Calcio, diventando, quindi, socio di minoranza di entrambe le società calcistiche. Incuriosito da tutto ciò – continua – presi il telefono e lo chiamai. Ci siamo parlati diverse volte e piano piano siamo diventati amici. Ci siamo incontrati più volte per discutere di calcio e di affari e ho iniziato a seguire più da vicino le vicende della squadra molisana che, purtroppo, a causa di precedenti inadempienze amministrative, non era stata ammessa al Campionato di Serie C per la stagione 2022-23. Non solo, la società era stata dichiarata dalle autorità in fallimento e non poteva iscriversi nemmeno al Campionato di Serie D.  Ho richiamato Matt e gli ho chiesto: “Matt, cosa sta succedendo? Posso fare qualcosa per aiutare il Campobasso?”

Matt mi ha presentato il suo progetto: rilevare la seconda squadra di Campobasso, ovvero l’U.S. Campobasso 1919, e  farla diventare la squadra principale, visto che la prima squadra era ormai fallita, con l’intenzione di riportare i rossoblu nell’élite del calcio italiano nel giro di qualche anno. Mi ha chiesto se ero interessato a far parte di questo progetto. Ho risposto subito si, senza esitare, date le mie origini, la mia passione per il calcio e la voglia di riportare questa società, e il nome del Molise, in alto.

La squadra del Campobasso 1919

Così sono diventato socio di minoranza dell’U.S. Campobasso 1919 e in società sono entrati anche i coniugi Kelly Ripa e Mark Consuelos, molto noti nel campo dello show-business americano, con l’obiettivo sempre più evidente di potenziare il Campobasso 1919 non solo dal punto di vista calcistico ma anche da quello della comunicazione e del marketing.

Nel settembre scorso – prosegue Angelo Pastò – il Campobasso 1919 è ripartito dal campionato d’eccellenza, la quinta divisione italiana, con nuovi dirigenti, nuovo allenatore, nuovi giocatori, nuovo sponsor e con la possibilità di poter giocare nello stadio di Campobasso, il Nuovo Romagnoli, già Selvapiana, che ha una capacità attuale di 7500 posti.

Ora lo sponsor principale del Campobasso è il North Sixth Group ma sul retro delle maglie c’è il logo della mia compagnia, la Stanford Propertis Canada. Inoltre, finanzio anche la cosiddetta “CB TV” la web tv ufficiale del Campobasso 1919 – https://www.youtube.com/@cbtv9296 grazie alla quale, attraverso un canale YouTube si possono vedere non solo le partite della squadra in diretta ma anche interviste, commenti e altri contenuti. Un grande vantaggio per i tanti tifosi molisani sparsi in tutto il mondo che in questo modo potranno sentirsi un po’ più vicini alla loro terra».

Quali decisioni prende in qualità di socio di minoranza?

«Per il momento – spiega Angelo Pastò – non entro nel merito tecnico. È stato creato uno staff che si occupa di tutti gli aspetti, da quello sportivo a quello del marketing. Sono sempre in contatto con la dirigenza e costantemente informato di quello che succede. Do la mia opinione, ma poi è lo staff dirigenziale che decide. Sto facendo esperienza – aggiunge – e presto andrò in Italia, con mio figlio, per assistere ad alcune partite e per rendermi conto più da vicino della realtà della squadra e dei tifosi per essere sempre più vicino al Campobasso.

I giocatori del Campobasso esultano dopo una rete

Per me si tratta di un’esperienza fantastica motivata – lo ripeto ancora una volta – dal grande amore che abbiamo, io e la mia famiglia, per l’Italia e per la mia regione d’origine. Quando la domenica, la mia famiglia e quella di mio fratello, si ritrovano a pranzo da mia madre, il calcio diventa una scusa per parlare dell’Italia e del Molise».

Montréal e Campobasso, Montréal e il Molise ora sono più vicine. Potenza della tecnologia ma soprattutto potenza di una passione, anzi due: per il calcio e per le proprie origini.

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