Un campione, una ricetta: “Er Pupone” Totti e la coda alla vaccinara

15:33 15 Febbraio 2023

Francesco Totti, l'ultimo "Re di Roma"

di Alex Ziccarelli, chef a Toronto e vicepresidente dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani del Canada (APCI. Sito web: https://apcicanada.com/)

Una carriera unica e, possiamo anche dire, straordinaria quella di Francesco Totti, a Roma e dintorni “Er Pupone”, uno dei calciatori italiani più dotati ed amati di sempre, una delle ultime bandiere. Roma e Totti, la città ed il suo simbolo perenne.

Un rapporto nato nel 1993 e conclusosi nel 2017 sul campo, per lui che dalla Lodigiani passa alla Roma esordendo in serie A a 16 anni e che lascia osannato come un idolo in una giornata vista da milioni di telespettatori. Alla Roma vince 1 scudetto, 2 Supercoppe italiane e 2 Coppe Italia oltre ad un Europeo under 21.

Eroe del quartiere San Giovanni, inizia la carriera con Boskov, prosegue con Carletto Mazzone ed esplode con Zeman.  Giocatore e uomo di riferimento in ogni campo, per tecnica e personalità, sia alla Roma che in nazionale, vice campione d’Europa nel 2000 e campione del mondo nel 2006, miglior cannoniere di tutti i tempi della squadra capitolina e quello con più presenze, 5 volte miglior calciatore italiano e scarpa d’oro nel 2017.

Una moglie, la showgirl Ilary Blasi, ora separati, 3 figli e una nuova storia importante con Noemi Bocchi. Racconta sempre che se non avesse fatto il calciatore avrebbe fatto il benzinaio, sempre sorridente e con il portafoglio pieno. Poco più di due anni fa perde il papà Enzo, figura mitica nell’ambiente giallorosso. Lascia nel 2017 con un commovente discorso ancora nella memoria di ogni tifoso romanista ed entra nella dirigenza della società dove però rimane solo due anni.

Romano de Roma, di lui si ricordano le battute per ogni vittoria sui rivali della Lazio, romanista e romano fino al midollo, nel 2001 si tatua un gladiatore per festeggiare lo scudetto della Roma, come suo fratello Riccardo e l’attore Claudio Amendola.

Parlare di Totti, “Er Pupone” e parlare di cucina ci porta conseguentemente ad uno dei piatti simbolo della Roma più autentica, più popolare e più vera, la Roma di Testaccio, dell’isola Tiberina, di Trastevere, di figure immortali come Proietti, Sordi ma più tradizionalmente legate alla romanità a tavola come la Sora Lella: la coda alla vaccinara.

Nel corso degli anni la coda alla vaccinara, da piatto destinato ai meno abbienti, è divenuta una delizia per intenditori, che tutt’oggi viene preparata in molti ristoranti tradizionali, e cucinata da tutti coloro che apprezzano la tradizione romanesca. Tutti la conosciamo, soprattutto se abitiamo a Roma: una vera goduria, una storia di sapori e tradizioni e una consistenza che non si dimentica facilmente. Scopriamo insieme come prepararla a casa.

Coda alla vaccinara

Ingredienti per 4 persone:

1 Coda di bue

1 Kg Pomodori pelati passati

1 Sedano

1 Carota

1 Cipolla

1/2 bicchiere Vino bianco secco

qb Olio Extravergine d’oliva

qb Sale

qb Pepe

 

Procedimento:

Sciacquate la coda sotto l’acqua corrente fredda, fatela asciugare e tagliatela a pezzi lungo le giunture per ottenere i cosiddetti “rocchi”.

Soffriggete la coda in olio extravergine d’oliva per circa 10 minuti.

Aggiungete la cipolla, la carota e mezzo sedano, tutti  tagliati a pezzetti. Lasciate cuocere per 10-15 minuti.

Sfumate con il vino bianco. Versate il pomodoro salato e pepato e aggiungete l’altra metà del sedano tagliato.

Una volta raggiunto il bollore, mettere il fuoco al minimo e lasciate cuocere per circa 5 ore senza coperchio, mescolando di tanto in tanto.

Articles Similaires

Exit mobile version