Calcio
17:19pm11 Luglio 2011 | mise à jour le: 11 Luglio 2011 à 17:19pmReading time: 8 minutes

Fabio Cannavaro dice addio al calcio

Dubai – (Adnkronos) – Fabio Cannavaro dice addio al calcio. Il 37enne difensore e capitano dell’Italia campione del mondo, che milita nell’Al Ahli, squadra di Dubai, ha annunciato il 9 luglio scorso il ritiro a causa dei problemi al ginocchio che lo hanno costretto a saltare le ultime partite della scorsa stagione con il club degli Emirati Arabi. «Sono molto dispiaciuto perché il calcio è tutto nella mia vita», le parole di Cannavaro riportate dalla stampa araba. L’ex azzurro, premiato con il Pallone d’Oro dopo il trionfo dell’Italia ai Mondiali di Germania 2006, rimarrà nel club di Dubai dove ricoprirà l’incarico di consulente tecnico. «Avevo altre offerte sul tavolo, ma sono felice di restare con un altro ruolo. Mi sono ambientato subito qui a Dubai, la mia famiglia si trova molto bene»,  ha proseguito Cannavaro, che ricoprirà il nuovo incarico fuori dal campo per 3 stagioni. Coincidenza curiosa, Cannavaro ha annunciato il ritiro esattamente cinque anni dopo il trionfo dell’Italia ai Mondiali di Germania.

Cresciuto nel vivaio del Napoli, ha poi indossato anche le maglie di Parma, Inter, Juventus e Real Madrid. In nazionale ha collezionato 136 presenze, un record. ”Per i prossimi 3 anni Cannavaro sarà un consulente del club e un ambasciatore a livello internazionale”, annuncia Abdullah Bin Saeed Al Naboodah, presidente del board della società. ”Vogliamo seguire l’esempio e la strada dei grandi club, possiamo sfruttare le qualità e l’esperienza di un grande giocatore che ha vinto tutto, che è diventato campione del mondo e che ha conquistato il Pallone d’Oro”, dice. La prima missione in giacca e cravatta dovrebbe essere a Singapore, per un’iniziativa legata allo sponsor della squadra.

“Fabio Cannavaro è una grande persona prima ancora che un grande giocatore. Ha fatto una carriera straordinaria coronata dal successo ai Mondiali”. Così Marcello Lippi, ct dell’Italia campione del mondo in Germania nel 2006. “Fabio lo sento molto spesso, ci siamo sentiti anche ultimamente. E’ molto soddisfatto di questa esperienza a Dubai anche da un punto di vista tecnico, ma ultimamente ha avuto un risveglio di alcuni problemi fisici come quelli al ginocchio. Per questo ha deciso di chiudere, dobbiamo stringerci intorno a lui».

 

La carriera

 

Napoli

Iniziò nel settore giovanile del Napoli, la squadra della sua città. L’esordio in Serie A avvenne contro la Juventus a 19 anni (7 marzo 1993): così come avvenuto al suo modello e compagno di squadra Ciro Ferrara, i due dovettero affrontare Gianluca Vialli e Fabrizio Ravanelli. Nel ruolo di difensore fin dagli esordi mostrò le sue caratteristiche di anticipo, chiusura e capacità di rilanciare l’azione.

 

Parma

 

Per sanare problemi economici del club fu ceduto nel 1995 dal Napoli al Parma, squadra nella quale, insieme con il collega di reparto Lilian Thuram e al portiere Gianluigi Buffon, formò un pacchetto difensivo di valore assoluto. In sette stagioni a Parma vinse due Coppa Italia (1999 e 2002), una Supercoppa italiana (2000) e una Coppa UEFA (1999).

 

Inter

 

Nel 2002 passa all’Inter per 23 milioni di euro, dove, anche a causa di una lunga serie di infortuni, le sue prestazioni non furono come quelle degli anni precedenti. Segnò un gol dalla distanza nella partita vinta 6-0 con la Reggina. Come da lui stesso dichiarato, i due anni interisti sono stati i più sofferti della sua carriera.

 

 

Juventus

 

Nell’agosto del 2004 lo ingaggiò la Juventus di Fabio Capello scambiandolo col portiere Fabian Carini. Nelle due stagioni di permanenza a Torino, nel corso delle quali aveva riformato il pacchetto difensivo con i vecchi compagni di squadra – Ferrara (ritiratosi poi nel giugno 2005), Thuram e Buffon, conquistò gli scudetti del 2004-2005 e 2005-2006, entrambi revocati dopo lo scandalo nel quale fu coinvolta la società bianconera (e pertanto non annoverabili nel suo palmarès). Nel 2005 sorsero alcune polemiche sulla condotta di Cannavaro a causa di un video mandato in onda dalla Rai e risalente, quando militava al Parma, alla vigilia della finale di Coppa UEFA 1998-1999 nell’albergo moscovita in cui risiedeva la squadra emiliana. Nel filmato Cannavaro viene sottoposto ad una flebo di neoton, sostanza non dopante.

 

Real Madrid

 

Nel luglio 2006, a seguito delle vicende giudiziarie che coinvolsero la Juventus relegandola nel campionato di Serie B, Cannavaro lasciò la squadra torinese e fu acquistato dal Real Madrid del neo-allenatore Capello per 7 milioni di euro. A Madrid Cannavaro ritrovò il compagno di squadra alla Juventus Emerson.

Il 27 novembre 2006, dopo la vittoria ai mondiali, gli fu assegnato il Pallone d’oro. Divenne il quarto italiano a vincere il trofeo individuale (dopo Gianni Rivera, Paolo Rossi e Roberto Baggio) e il terzo nel ruolo di difensore (succedendo a Franz Beckenbauer e Matthias Sammer). Cannavaro precedette nella scelta del giocatore dell’anno l’ex compagno di squadra Gianluigi Buffon e il francese Thierry Henry. Dedicò alla città di Napoli l’assegnazione del premio. Il 18 dicembre ricevette anche il FIFA World Player, secondo italiano, dopo Roberto Baggio, ad aggiudicarsi questo riconoscimento.

Con il Real Madrid ha vinto due campionati di Primera División consecutivi, nel 2006-2007 e nel 2007-2008.

 

Il ritorno alla Juventus

 

I primi di aprile del 2009 cominciano a circolare voci in merito ad un clamoroso ritorno di Cannavaro alla Juventus. Il capitano della Nazionale, svincolato dal Real Madrid, avrebbe dovuto giocare un anno con un’opzione per il secondo, per poi diventare dirigente della società torinese per altri due anni. Nei giorni successivi è lo stesso Cannavaro a confermare il suo ritorno a parametro zero e il 19 maggio 2009 arriva il comunicato ufficiale dell’ingaggio di Cannavaro da parte della Juventus, con un contratto annuale (con opzione per il rinnovo per un altro anno), che entra in vigore a partire da luglio, alla scadenza del rapporto con il Real Madrid. Inizialmente viene criticato da una parte della tifoseria che lo considerano un traditore, colpevole di aver abbandonato la squadra nel periodo più buio della Juventus con la retrocessione in Serie B a seguito di Calciopoli. Nella partita d’esordio in campionato con il Chievo (1-0) però viene applaudito. Le tensioni sono tuttavia in parte rimaste nella tifoseria, a causa di varie prestazioni deludenti. Il 29 agosto 2009 è risultato positivo a un test antidoping a causa dell’assunzione di un farmaco a base di cortisone necessario per prevenire uno shock anafilattico dovuto alla puntura di una vespa. Il caso burocratico, venuto a galla il 7 ottobre, è stato chiuso nel giro di pochi giorni (provocando alcune polemiche e dubbi in merito al fatto che il Procuratore Nazionale Antidoping Ettore Torri si recò lui in prima persona da Cannavaro anziché convocarlo, come avviene regolarmente per tutti gli altri sportivi). Conclude una stagione molto complicata per la Juventus, che si classifica settima, con 27 presenze in campionato. Il 15 maggio 2010 disputa la sua ultima gara in Serie A, Milan-Juventus (3-0), poiché la società decide di non esercitare l’opzione per rinnovare il suo contratto.

 

Al-Ahli

 

Il 2 giugno 2010 firmò un contratto biennale con l’Al-Ahli, squadra di Dubai negli Emirati Arabi Uniti, di cui è stato capitano.

 

 Nazionale

 

Con la Nazionale Under-21 guidata da Cesare Maldini ha vinto due campionati d’Europa U-21 consecutivi, nel 1994 e nel 1996. Con la Nazionale Olimpica ha partecipato alle Olimpiadi 1996, dove l’Italia venne eliminata ai quarti. Dopo una prima convocazione nel 1996, esordì in Nazionale il 22 gennaio 1997, a 23 anni, entrando nel secondo tempo della partita amichevole Italia-Irlanda del Nord (2-0), disputata a Palermo. Viene subito impiegato con continuità, tanto da essere già titolare alla sua prima manifestazione, il Mondiale 1998. Con il c.t. Dino Zoff alla guida degli Azzurri il 2 luglio 2000 disputa la finale dell’Europeo 2000 persa al golden gol contro la Francia. Inoltre, dopo l’abbandono di Paolo Maldini nel 2002, Cannavaro gli succede come capitano della Nazionale, allora guidata dal c.t. Giovanni Trapattoni.

 Il 9 luglio 2006 è diventato campione del mondo, vincendo il Mondiale 2006 disputato in Germania, avendo poi l’onore – come capitano – di ricevere e levare al cielo la coppa. In occasione della finale Cannavaro ha inoltre raggiunto la sua presenza numero 100 in Nazionale. Le sue ottime prestazioni durante tutto l’arco del torneo gli sono valse anche il Pallone d’argento Adidas, onorificenza attribuita dalla FIFA al secondo miglior giocatore della manifestazione. Nella graduatoria Cannavaro è stato preceduto da Zinédine Zidane e ha a sua volta preceduto il compagno di squadra Andrea Pirlo.

 Viene convocato dal c.t. Roberto Donadoni per l’Europeo 2008, ma il 2 giugno 2008 durante il primo allenamento in Austria si infortuna ai legamenti della caviglia sinistra in uno scontro con Chiellini ed è costretto a saltare la manifestazione. Al suo posto viene convocato Alessandro Gamberini. Con il ritorno del c.t. Marcello Lippi partecipa alla Confederations Cup 2009, dove l’Italia viene eliminata al primo turno. Il 12 agosto 2009, nell’amichevole Svizzera-Italia (0-0) disputata a Basilea, stabilisce a quota 127 partite il record di presenze con la maglia della Nazionale, superando Paolo Maldini fermo a 126. Conclude la sua carriera in Nazionale con il Mondiale 2010 a 36 anni. Disputa la sua ultima gara il 24 giugno 2010 contro la Slovacchia, partita nella quale l’Italia viene sconfitta 3-2 ed eliminata al primo turno. Dopo 13 anni di militanza, lascia fissando il record di presenze a 136. Con gli Azzurri ha partecipato a quattro edizioni del Campionato mondiale di calcio, a due edizioni del Campionato europeo di calcio e ad una Confederations Cup. (Wikipedia)

 

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