È la Lazio la regina della Coppa Italia 2013: il derby più sentito, quello in cui la posta in palio con la Roma erano il trofeo e tanto altro, se lo aggiudica la formazione biancoceleste. La finalissima finisce 1-0 per gli uomini di Petkovic. L’eroe del pomeriggio romano è il bosniaco Lulic che al 26′ della ripresa mette la zampata vincente: in un colpo solo la Coppa, l’accesso all’Europa League e il sigillo sulla fallimentare stagione dei rivali cittadini. La Roma, troppo rinunciataria e difensiva fallisce l’ultimo obiettivo stagionale, quel trofeo che avrebbe salvato un’annata poco felice e invece chiude la stagione nel peggiore dei modi.
Sorride la Lazio, apparsa sin dai primi minuti più determinata nel centrare l’obiettivo. «Sempre più primi nella capitale, la vittoria è nostrà recita la maglia celebrativa indossata dai giocatori della Lazio durante la premiazione mentre Petkovic portava l’aquila Olympia e in tribuna la piccola Chanel Totti è in lacrime. La Roma deve ancora rimandare la vittoria nel derby (quest’anno due sconfitte ed un pareggio tra campionato e Coppa) e la stella d’argento, mentre i biancocelesti portano in bacheca la sesta Coppa Italia, la seconda dell’era Lotito. C’era tantissima attesa e tensione per questa partita non solo per la posta in palio ma soprattutto per l’ordine pubblico. Imponente lo schieramento delle forze dell’ordine, afflusso regolare e tanti cori e sfottò tra le due curve che hanno dato vita anche ad un botta e risposta a suon di striscioni. Per il resto, 90 minuti di colore, calore e passione da entrambe le parti. Ma non certo di gran bel calcio.
Era la prima volta che Roma e Lazio si sfidavano per un trofeo ufficiale che tra l’altro valeva l’accesso all’Europa League.
Il primo tempo non è stato bello da vedere, tanta tensione e gioco spezzettato a conferma dell’importanza della posta in palio: alla fine si contano otto ammoniti, il primo, dopo appena 46 secondi di gioco è Ledesma. La Lazio sembra più in palla rispetto alla Roma e va vicinissima al gol dopo appena 3 minuti con Klose: Lulic che calcia da fuori area, Lobont respinge sui piedi del tedesco calcia sull’esterno della rete. Al 10′ si fa viva la Roma: Marquinho per Destro che serve in area Bradley il cui destro in diagonale finisce alla destra di Marchetti. Il gioco è spezzettato ma la Lazio dà la sensazione di essere più in palla, la Roma sta sulla difensiva. Al 35′ è ancora la formazione biancoceleste a rendersi pericolosa con Klose di testa, Lobont di piede salva in angolo. Allo scadere del primo tempo ci prova Destro di testa ma la sua conclusione è alta. Nella ripresa la Roma sembra avere una marcia diversa rispetto alla prima frazione di gioco. Gli schemi della Lazio saltano quasi subito, soprattutto a centrocampo. Dopo appena 7 minuti i biancocelesti perdono per infortunio Ledesma (uscito dal campo in lacrime). Si gioca in un Olimpico che diventa una bolgia con le due curve instancabili nel sostenere i propri beniamini. Al 22′ è ancora la Lazio a rendersi pericolosa con Klose che manca d’un soffio la deviazione vincente su un cross di Mauri. La Roma risponde al 24′ con Marquinho che invece di servire Totti solo in area sceglie la conclusione personale che non impensierisce Marchetti. La Lazio insiste e trova il gol al 26′ con Lulic che sfrutta al meglio un cross di Candreva approfittando di una incomprensione tra Lobont e Marquinhos. La Roma prova a reagire con capitan Totti che su punizione colpisce una traversa. Ma la Lazio è più compatta e sfiora il raddoppio con Mauri. Andreazzoli corre ai ripari ma troppo tardi gettando nella mischia Osvaldo ma senza successo. La Lazio gestisce il vantaggio e aspetta il triplice fischio per alzare la Coppa. Nel tripudio all’Olimpico risuonano le note della canzone di Rino Gaetano ‘Ma il cielo è sempre più blù, la Roma giallorossa lascia triste e frettolosa lo stadio.