Nella giornata del sorpasso dell’Inter su una Juventus opaca nel gioco e in debito di condizione atletica, spiccano le vittorie del Napoli che ritrova il suo goleador, della Roma che, anche se deve risolvere i suoi problemi difensivi, rifila una quaterna al Sassuolo, e la sconfitta di un’evanescente Lazio a Ferrara.
È sempre più l’Inter di Sensi. In gol all’esordio con il Lecce, decisivo nel procurarsi il rigore della vittoria a Cagliari, l’ex centrocampista del Sassuolo risolve anche la pratica Udinese con uno splendido colpo di testa in tuffo e consente a Conte di centrare il 3° successo di fila e godersi un miniallungo ai danni della Juve e la vetta della classifica. I nerazzurri hanno vinto con più fatica del previsto contro una squadra che ha disputato un’ottima gara per mezz’ora e ha tenuto bene il campo senza mai sfaldarsi, malgrado abbia dovuto giocare in 10 dal 35′. L’Inter avrebbe meritato forse una vittoria più larga ma non va dimenticato che in avvio di secondo tempo ha anche rischiato di farsi raggiungere da Lasagna che ha fallito il pari a tu per tu con Handanovic.
All’Olimpico quattro gol, tre pali ed altrettante occasioni fallite. Divertendosi, la Roma trova, a spese del Sassuolo, la prima vittoria in campionato. I giallorossi s’impongono 4-2 (Cristante, Dzeko, Mkhitaryan, Kluivert per i capitolini e doppietta di Berardi per gli emiliani) e dopo aver dominato la sfida per un’ora, ha rischiato di far rientrare in corsa gli avversari dopo essere stata avanti 4-0. Segno di meccanismi difensivi ancora da perfezionare.
Il Napoli tiene a battesimo il “nuovo” stadio, dopo il restyling, e trasforma l’occasione in una festa per la doppietta di Dries Mertens, che ha permesso agli azzurri di lasciarsi alle spalle la delusione per il ko di Torino e anche di recuperare due punti in classifica nei confronti dei bianconeri. C’è invece un po’ di preoccupazione per la tenuta della difesa. Meret ha corso troppi pericoli, complice il ritardo di forma di Koulibaly e lo scarso filtro dei centrocampisti.
A Firenze il primo passo falso della Juventus, per il risultato oltre che per la qualità del gioco, che lascia diverse scorie nel motore bianconero. Prima di tutto fisiche, con gli infortuni di Douglas Costa e Pjanic, per problemi muscolari, che li hanno costretti ad alzare bandiera bianca. Diverso il discorso per quanto riguarda Danilo, uscito per crampi durante la partita ma che con tutta probabilità sarà disponibile mercoledì a Madrid. I progressi del gioco di Sarri non si sono visti e lo 0-0 non è buono né per il morale né per la classifica. La Fiorentina ha ottenuto un punto che vale (la vittoria qui manca ormai da sette mesi), ma i viola avrebbero largamente meritato la vittoria per presidio del territorio, continuità dell’iniziativa e numero di occasioni da rete.
L’Atalanta rialza la testa dopo il ko interno contro il Torino prima della pausa, e piega 2-1 il Genoa (prima sconfitta in campionato) a Marassi a tre giorni dal suo esordio in Champions League contro la Dinamo Zagabria. La gara esplode nel secondo tempo quando Muriel entra in campo e cambia ritmo ai nerazzurri. Cristian Zapata stende il cugino Duvan in area e, dopo il Var che assegna il rigore, proprio Muriel realizza. Nel finale altro penalty e per il Genoa segna Criscito. In pieno recupero magia di Duvan Zapata che consegna all’Atalanta i tre punti.
La rimonta del Bologna
Il Mazza risulta ancora fatale alla Lazio. Come nella scorsa stagione gli uomini di Simone Inzaghi tornano da Ferrara con una sconfitta, questa volta dopo aver dominato il primo tempo, senza però concretizzare la superiorità espressa. La Spal limita il passivo, andando all’intervallo sotto di un solo gol (Immobile su rigore), e nella ripresa ribalta la partita con Petagna e Kurtic.
Primi punti in classifica per Maran, Inaspettato protagonista il capitano Ceppitelli, autore di una doppietta. Il difensore trascina i sardi nel 3-1 al Tardini contro il Parma: doppietta del capitano e rete del Cholito, primi tre punti, Maran respira. Inutile la rete di Barillà per i ducali, al secondo stop di fila in casa propria.
Il Brescia, per più di un tempo, ha il pieno controllo del match (doppietta di Donnarumma e rete di Cistana) e il Bologna non sembra avere il cambio di passo per risalire, ma Dessena ribalta il senso della partita, con un tuffo inutile, in area di rigore, da solo, davanti a Rocchi. Già ammonito, simula e finisce sotto la doccia. È la svolta. Il Brescia è costretto ad arroccarsi ed a lasciare strada all’ospite che segna e vince con Bani, Palacio, Sabelli (autorete) ed Orsolini.
Il Milan vince senza convincere. La squadra di Giampaolo trova il secondo successo consecutivo battendo 1-0 il Verona al Bentegodi. I rossoneri non brillano, nonostante la superiorità numerica dal 21’ del primo tempo, per l’espulsione di Stepinski. Davanti ci sono poche idee, il gioco è lento e prevedibile. La manovra diventa più pericolosa con l’ingresso di Rebic. I tre punti sono merito di un rigore trasformato da Piatek, che si sblocca dopo un inizio di campionato in ombra. Nel finale poi arrivano qualche rischio di troppo e l’espulsione di Calabria. Giampaolo può essere contento per il risultato ed i 6 punti in classifica, ma sabato prossimo ci vorrà un altro Milan per provare a battere l’Inter nel derby.
Infine, clamoroso a Torino dove il Lecce, nel posticipo del lunedi, sorprendentemente, è andato a vincere per 2-1 interrompendo così il momento positivo dei granata. I giallorossi si sono portati in vantaggio con Farias al 35′, ma al 14′ della ripresa ha subito il pareggio su rigore trasformato da Belotti. Mancosu al 28′ ha riportato in vantaggio i pugliesi ed il Torino ha così mancato l’aggancio all’Inter, ora capolista solitaria. Finale thrilling con l’arbitro Giua che è andato allo schermo Var quando il 45′ della ripresa era trascorso da oltre 10 minuti per un contatto in area giallorossa tra Belotti e Rispoli. Contatto giudicato non falloso ed il Lecce ha così potuto festeggiare la prima vittoria in campionato.