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21:43pm16 Novembre 2020 | mise à jour le: 16 Novembre 2020 à 21:43pmReading time: 4 minutes

GP della Turchia: “Settebello” per King Lewis

Al volante con Pino Asaro  –   p.asaro@lubital.ca

Il settimo titolo mondiale per Lewis Hamilton era ormai dato per scontato. Gli bastavano 8 punti per non farsi più raggingere dal sul compagno Bottas e per raggiungere quest’altro record. Ma pochi avrebbero scommesso in partenza che Hamilton sarebbe riuscito anche a vincere una gara a dir poco, intendiamoci, da incorniciare.

Partito dalla sesta posizione su una pista inondata dalla pioggia il campione inglese è riuscito con maestria, enorme talento a parte, ed una super gestione delle gomme, a prendere il comando delle ostilità al 35° giro e vincere con 31 secondi sul secondo classificato, Sergio Perez con la Racing Point.

A fare la differenza alla fine è stato il fatto che sia Hamilton che Perez hanno concluso i 58 giri con un solo stop, passando dalle gomme da bagnato alle intermedie.

 

Bene le Ferrari

Al terzo posto è finito Sebastian Vettel, la lieta sorpresa della gara, che ha approfittato della bagarre all’ultimo giro tra Perez e Leclerc per la seconda posizione. Per Leclerc, giunto quarto, grande delusione quella di aver perso il podio dopo essere riuscito a sorpassare Perez. Il ferrarista ha fatto un leggero fuori pista, quel tanto che basta per lasciare via libera a Perez e Vettel finiti poi in quell’ordine. Risultato di squadra positivo per le Rosse di Maranello nonostante non si fossero qualificate bene, Vettel 11° e Leclerc 12°.

 

I “nostri” Stroll e Latifi

Il grande perdente di questo Gran Premio di Turchia è stato il “nostro” Lance Stroll, autore di una sorprendente pole position, partito come un razzo nonostante la pista fosse inondata da un violento temporale. Stroll ha condotto la gara per i primi 10 giri, e dopo il primo cambio gomme ha ripreso il comando al 13° giro per mantenerlo sino al secondo cambio gomme avvenuto al 35. Qualcosa non ha funzionato con il secondo set e al traguardo Stroll ha dovuto accontentarsi della nona posizione. In partenza le condizioni della pista erano al limite dell’aderenza. Lo stesso Hamilton remava in sesta posizione e in un paio di occasioni è finito fuori senza danni o conseguenze gravi. A parte qualche fuori pista di troppo la gara si è conclusa senza incidenti con due soli ritiri, uno per noie meccaniche all’Alfa Romeo di Giovinazzi, e l’altro del “nostro” Nicholas Latifi, entrato in collisione con la Haas di Grosjean.

Al quinto posto la McLaren di Carlos Sainz che ha preceduto le due Red Bull di Verstappen ed Albon, rispettivamente seste e settime. Weekend da dimenticare per l’olandese che ha perso la pole position a vantaggio di Stroll, dopo aver dominato le tre sedute di prove libere. E come se non bastasse, Verstappen è stato reo di una delle peggiori partenze mai viste per un pilota di punta. In ottava posizione l’inglese Norris alla guida della seconda McLaren, con Stroll e Ricciardo e la Renault a completare la top ten.

 

Credere nei sogni

Tutto sommato, il suo margine di vittoria Hamilton lo ha guadagnato paradossalmente nelle ultime battute dopo avere avuto un bel da fare con i freni e con le gomme che alla fine erano quasi alle corde. L’inglese ha persino ignorato l’ordine del suo ingegnere di rientrare a cambiare le gomme a tre giri dalla fine. Rischio calcolato alla fine dei conti con la vittoria ed il titolo mondiale ancora in gioco.

La fortuna aiuta gli audaci? Ovviamente sì, visto il risultato. E con il settimo titolo mondiale in tasca Hamilton ha pareggiato il conto con Michael Schumacher. Al termine della gara, il pluricampione inglese si è così espresso: «La mia famiglia ed io abbiamo sempre sognato che un giorno diventassi Campione del Mondo. Ma questo settimo titolo oltrepassa qualsiasi previsione. Ritengo sia importante per i bambini che ci seguono in TV, di continuare a credere nei loro sogni. Con il lavoro e la determinazione i sogni si avverano, basta non arrendersi o dubitare se stessi».  

Il circo adesso si sposta in Baharain per i due prossimi GP (29 novembre e 6 dicembre) e per il finale ad Abu Dhabi (13 dicembre). In queste ultime tre gare si dovrà decidere il futuro del messicano Sergio Perez messo a piedi dalla Racing Point per fare posto a Vettel. Altri due volanti liberi alla Haas, dove sono in predicato di finire Miki Schumacher, il figlio di Michael, ed il tedesco Hulkenberg. Da notare il ritorno di Alonso con la Renault ribattezzata Alpine dal prossimo anno al posto di Ricciardo che passerà alla McLaren.

 

 

 

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