Al volanta con Pino Asaro – p.asaro@lubital.ca
Lewis Hamilton sbanca Città del Messico ma non conquista il titolo che dovrebbe arrivare nella prossima tappa di Austin. Per la Mercedes è il 100simo successo in F1. GP deciso dalla strategia e dai pit stop.
Ferrari sul podio con Vettel, terzo Bottas. Quarto Leclerc che era scattato dalla pole. Poi Albon e Verstappen: l’olandese della Red Bull rimonta dopo la penalità e un contatto al via proprio con il vincitore Hamilton.
Si dice che la fortuna aiuta agli audaci. E ancora una volta Hamilton è uscito indenne da un contatto con Verstappen alla prima staccata per poi, grazie alla strategia gomme, andare a vincere il suo 83° Gp. Il sesto titolo iridato è rimandato al prossimo Gp USA ad Austin per via del terzo posto del compagno Bottas. Purtroppo per la Ferrari è stato un altro Gp perso a causa della strategia gomme. Con Leclerc in pole e Vettel al suo fianco in prima fila, è lecito attendersi una vittoria Ferrari. Invece come fin troppo spesso la storia insegna, dai box sono riusciti a buttare alle ortiche e servire su un piatto d’argento il 100° Gp alla Mercedes e il 10° successo 2019 di Hamilton.
Le Ferrari, partite con gomme medie, come il resto dei team, ma senza le idee chiare, ha fatto rientrare il leader Leclerc al 15° giro optando per due stop. Nel frattempo, però, è retrocesso in 4° posizione. Ma la vittoria si è giocata al 24° giro quando Hamilton, allora secondo, è rientrato per un set di gomme dure.
Errori a ripetizione
Con 47 giri ancora da disputare, in Ferrari non credevano che l’inglese riuscisse a finire la gara con quelle gomme. Errore imperdonabile. Vettel sarebbe dovuto rientrare al giro sucessivo per proteggere il vantaggio su Hamilton, non dopo 14 giri. Il risultato finale ve lo immaginate, con Vettel che alla fine ha provato a minacciare Hamilton il quale, con le gomme quasi al limite, ha protetto il vantaggio e tagliato il traguardo con quasi due secondi sul tedesco della Ferrari.
Leclerc ha dovuto subire un altro errore al secondo cambio gomme quando nel montare la posteriore destra il meccanico ha pasticciato con la pistola pneumatica. In casa Ferrari si dicono tutti sorpresi dalla tenuta delle gomme di Hamilton, ragione o causa per la decisione presa di ritardare il cambio gomme a Vettel per 14 giri. Un vero peccato in quanto da una pole position in partenza si dovrebbe pretendere di più da un top team come la Ferrari.
Dato di fatto: nell’era Turbo/Ibrida, ben 10 pole del team di Maranello sono diventate vittorie Mercedes; 5 solo quest’anno, le ultime 3 addirittura consecutive. Da far riflettere e non poco a Maranello. A concludere la top ten, il messicano Perez settimo, Ricciardo su Renault ottavo, seguito a ruota da Gasly Toro Rosso e la seconda Renault di Hulkenberg.
Prossimo appuntamento domenica 3 novembre ad Austin per il Gp degli USA.
CLASSIFICA PILOTI
- Hamilton (Mercedes) 363
- Bottas (Mercedes) 289
- Leclerc (Ferrari) 236
- Vettel (Ferrari) 230
- Verstappen (Red Bull) 220
- Gasly (Red Bull) 77
- Sainz (McLaren) 76
- Albon (Red Bull) 74
- Perez (Racing Point) 43
- Ricciardo (Renault) 38
- Hukenberg (Renault) 35
- Norris (McLaren) 35
CLASSIFICA COSTRUTTORI
Mercedes 652
Ferrari 466
Red Bull 341
McLaren 111
Renault 73
Toro Rosso 64
Racing Point 64
Alfa Romeo 35
Haas 28
Williams 1