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15:01pm29 Ottobre 2019 | mise à jour le: 29 Ottobre 2019 à 15:01pmReading time: 3 minutes

Gp del Messico: Hamilton strepitoso, Vettel secondo ma la Ferrari fa “mea culpa”

Al volanta con Pino Asaro –   p.asaro@lubital.ca

Lewis Hamilton sbanca Città del Messico ma non conquista il titolo che dovrebbe arrivare nella prossima tappa di Austin. Per la Mercedes è il 100simo successo in F1. GP deciso dalla strategia e dai pit stop.

Ferrari sul podio con Vettel, terzo Bottas. Quarto Leclerc che era scattato dalla pole. Poi Albon e Verstappen: l’olandese della Red Bull rimonta dopo la penalità e un contatto al via proprio con il vincitore Hamilton.

Si dice che la fortuna aiuta agli audaci. E ancora una volta Hamilton è uscito indenne da un contatto con Verstappen alla prima staccata per poi, grazie alla strategia gomme, andare a vincere il suo 83° Gp. Il sesto titolo iridato è rimandato al prossimo Gp USA ad Austin per via del terzo posto del compagno Bottas. Purtroppo per la Ferrari è stato un altro Gp perso a causa della strategia gomme. Con Leclerc in pole e Vettel al suo fianco in prima fila, è lecito attendersi una vittoria Ferrari. Invece come fin troppo spesso la storia insegna, dai box sono riusciti a buttare alle ortiche e servire su un piatto d’argento il 100° Gp alla Mercedes e il 10° successo 2019 di Hamilton.

Le Ferrari, partite con gomme medie, come il resto dei team, ma senza le idee chiare, ha fatto rientrare il leader Leclerc al 15° giro optando per due stop. Nel frattempo, però, è retrocesso in 4° posizione. Ma la vittoria si è giocata al 24° giro quando Hamilton, allora secondo, è rientrato per un set di gomme dure.

 Errori a ripetizione

Con 47 giri ancora da disputare, in Ferrari non credevano che l’inglese riuscisse a finire la gara con quelle gomme. Errore imperdonabile. Vettel sarebbe dovuto rientrare al giro sucessivo per proteggere il vantaggio su Hamilton, non dopo 14 giri. Il risultato finale ve lo immaginate, con Vettel che alla fine ha provato a minacciare Hamilton il quale, con le gomme quasi al limite, ha protetto il vantaggio e tagliato il traguardo con quasi due secondi sul tedesco della Ferrari.

Leclerc ha dovuto subire un altro errore al secondo cambio gomme quando nel montare la posteriore destra il meccanico ha pasticciato con la pistola pneumatica. In casa Ferrari si dicono tutti sorpresi dalla tenuta delle gomme di Hamilton, ragione o causa per la decisione presa di ritardare il cambio gomme a Vettel per 14 giri. Un vero peccato in quanto da una pole position in partenza si dovrebbe pretendere di più da un top team come la Ferrari.

Dato di fatto: nell’era Turbo/Ibridaben 10 pole del team di Maranello sono diventate vittorie Mercedes5 solo quest’anno, le ultime 3 addirittura consecutive. Da far riflettere e non poco a Maranello. A concludere la top ten, il messicano Perez settimo, Ricciardo su Renault ottavo, seguito a ruota da Gasly Toro Rosso e la seconda Renault di Hulkenberg.

Prossimo appuntamento domenica 3 novembre ad Austin per il Gp degli USA.

 

CLASSIFICA PILOTI

  1. Hamilton (Mercedes) 363
  2. Bottas (Mercedes) 289
  3. Leclerc (Ferrari) 236
  4. Vettel (Ferrari) 230
  5. Verstappen (Red Bull) 220
  6. Gasly (Red Bull) 77
  7. Sainz (McLaren) 76
  8. Albon (Red Bull) 74
  9. Perez (Racing Point) 43
  10. Ricciardo (Renault) 38
  11. Hukenberg (Renault) 35
  12. Norris (McLaren) 35

 

CLASSIFICA COSTRUTTORI

Mercedes 652

Ferrari 466

Red Bull 341

McLaren 111

Renault 73

Toro Rosso 64

Racing Point 64

Alfa Romeo 35

Haas 28

Williams 1

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