Motori
20:52pm17 Agosto 2020 | mise à jour le: 17 Agosto 2020 à 20:52pmReading time: 5 minutes

GP di Spagna, Lewis Hamilton è su un altro pianeta

Al volante con Pino Asaro – p.asaro@lubital.ca

Hamilton ha stravinto il GP di Spagna sul tortuoso Circuito di Catalunya e centrato la sua 88esima vittoria. Partito dalla pole ha preso subito il comando della corsa, facendo il vuoto alle sue spalle.

Nonostante i due stop ai box per il cambio gomme, ad Hamilton è riuscita l’impresa di doppiare tutto lo schieramento tranne Verstappen, finito secondo, ed il compagno Bottas, terzo al termine dei 66 giri.

«Lewis oggi era su un altro pianeta», ha detto il suo Team Principal Toto Wolff, tanto è stata la sua supremazia. Per il resto, c’è poco altro da aggiungere tanto è stato il dominio del binomio Hamilton-Mercedes.

A mettere un po’ di pepe sulle ostilità, soprattutto nelle prime battute, è stato Lance Stroll, che in partenza ha sorpreso Bottas, il quale ha dovuto sudare cinque lunghi giri prima di aver ragione del giovane canadese. Cinque giri, abbastanza per permettere a Verstappen di prendere il largo sul gruppo e difendere il secondo posto sino al traguardo.

Ad offrire un po’ di interesse sono stati in effetti i giovani, alcuni dei componenti del nuovo “vivaio” della F1. Abbiamo fatto il nome di Stroll, prodotto di casa nostra, il quale al volante della Racing Point di proprietà del padre Lawrence Stroll, ha meritatamente concluso al quarto posto, davanti al compagno Perez. Il messicano è stato riabilitato dopo le due gare in quarantena per essere risultato positivo al Covid-19. Sesto è finito un ottimo Sainz, futuro pilota Ferrari, proprio davanti a Vettel.

 

La gara delle Ferrari

Un settimo posto che rivendica in parte il 12° posto in qualifica. Nonostante aver salvato l’onore della Rossa, Vettel nel dopo corsa non ha nascosto il suo stato d’animo nei confronti del team dal quale dovrà separarsi alla fine di questo campionato. Ed il settimo posto è figlio di una decisione di tirare sino al traguardo con gomme soft per ben 36 giri. Nessun avrebbe scommesso su un solo stop, con i 34 gradi e problemi di gomme per tutti. Miracolo? «Macché miracolo, non avevamo niente da perdere. Ero 11° e grazie al secondo stop di chi mi era davanti, sono arrivato sino al quinto posto. Alla fine è andata bene così, ma che fatica. Dal box mi avevano segnalato di tirare prima di rientrare per il mio secondo stop. Ma dopo una discussione durata tre giri, alla fine abbiamo deciso di rischiare a finire senza un altro cambio di gomme». Così ha spiegato la sua corsa Vettel che ha poi aggiunto in tono un po’ polemico: «Il mio parere ormai conta poco, sappiamo che la macchina è quella che è. Tutti dobbiamo continuare a dare il meglio di noi stessi io per primo».

Per Leclerc, purtroppo, si è verificato il suo primo ritiro, così descritto dal diretto interessato: «Mi si è spento il motore alla penultima curva e la macchina mi è andata in testacoda. Ho provato aa fare ripartire il motore senza successo. A questo punto ho slacciato le cinture pronto ad abbandonare il veicolo, quando improvvisamente il motore è ripartito. Così ho raggiunto i box per farmi riallaciare le cinture, quando è stato scoperto un problema elettrico che ha decretato la fine della mia corsa. Un vero peccato per il team, ma purtroppo tale è la realtà quest’anno. Che sia il motore o l’aerodinamica, il nostro package richiede molto lavoro». Nel frattempo, la Ferrari da seconda forza di qualche anno fa dopo la Mercedes, oggi è scivolata al quinto posto nella classifica costruttori dietro Red Bull, Racing Point e McLaren.

Per concludere la top ten, 8° la seconda Red Bull di Albon, Pierre Gasly 9° al volante dell’AlphaTauri, e 10° Lando Norris con la seconda McLaren.

 

Giovani leoni e gomme

Tutto sommato è stato un GP senza storia a parte qualche duello a metà classifica tra i giovani leoni come Leclerc autore di sorpassi da manuale, Albon, Norris, Gasly e Sainz. Le gomme l’hanno fatta da padrone anche qui in Spagna come è stato il caso a Silverstone. Ne sa qualcosa Verstappen preso con il suo box in un siparietto simpatico sulla strategia gomme della Red Bull: «Quante volte devo ripetere che le mie gomme sono andate», ha più volte ripetuto Verstappen via radio al suo ingegnere Giampiero Lambiasse. Questi non si è fatto attendere nel rispondere: «Ti ho sentito benissimo la prima volta Max», ha ribadito con tono seccato Lambiasse. A difendere l’ingegnere italiano, il patron della Red Bull, Helmut Marko, che non ha risparmiato critiche a Verstappen dicendo: «Max deve concentrarsi sulla guida e lasciare la strategia corsa agli ingegneri pagati per fare il loro lavoro. Loro hanno tutti i dati e sapevano benissimo quando era opportuno fare il cambio gomme».

Ultimo cenno di cronaca, Nicholas Latifi al traguardo per la sesta gara consecutiva nonostante il 18° posto alle spalle del compagno George Russell, entrambi al volante della Williams. La F1 riprende fra due settimane con il GP del Belgio a Spa Francorchamps.

 

 

More Like This