Sotto gli occhi del “leader supremo” cinese Xi Jinping, si è conclusa la XXIV edizione dei Giochi olimpici invernali “Pechino 2022”, dominata dalla paura del Covid, dalle tensioni internazionali e dal desiderio dei cinesi, almeno per quanto riguarda le intenzioni, di apparire come una nazione conciliante e aperta al mondo.
Luci e ombre dal punto di vista organizzativo. Se da una parte i cinesi non hanno lesinato sforzi dall’altra, un’Olimpiade invernale “costruita”, nella maggior parte dei casi, sulla neve artificiale non è stato proprio l’ideale per la natura stessa di tali Giochi.
Dal punto di vista puramente sportivo a farla da padrone è stata ancora una volta la Norvegia, prima con 37 medaglie, 16 delle quali d’oro. Se consideriamo il numero di medaglie vinte, e non il loro valore, al secondo posto si à classificata la Russia con 32 di cui 6 d’oro, al terzo la Germania con 27 di cui 12 d’oro. Il Canada è al quarto posto con 26 medaglie: 4 d’oro, 8 d’argento e 16 di bronzo, l’Italia al decimo con 17 medaglie di cui 2 d’oro, 7 d’argento e 8 di bronzo. Subito dietro i padroni di casa cinesi con 15 medaglie: 9 d’oro, 4 d’argento e 2 di bronzo.
Già nel 2018 la Norvegia era arrivata prima nel medagliere e nel 2014, alle Olimpiadi russe di Sochi, seconda, ma molto vicina al primo posto della Russia, un risultato notevole per un paese di cinque milioni di abitanti.
Rispetto al 2018, è peggiorato invece il Canada, che quattro anni fa era arrivato terzo nel medagliere, con 11 medaglie d’oro.
Gi ori canadesi sono venuti da Maxence Parrot nello slopestyle (discesa acrobatica); da Ivanie Blondin, Valérie Maltais e Isabelle Weidemann nel pattinaggio di velocità a squadre; da Charles Hamelin, Pascal Dion, Steven Dubois, Jordan Pierre-Gilles e Maxime Laoun, nella staffetta 5000 metri di short track (Hamelin, 37 anni, è diventato l’atleta canadese che ha vinto più medaglie ai Giochi invernali (sei in totale di cui 4 d’oro) e dalla squadra di hockey femminile.
Per l’Italia, che nel 2018, aveva ottenuto 13 medaglie, di cui tre ori, a Pechino le due medaglie d’oro sono arrivate dal doppio misto di curling, grazie alla coppia formata da Stefania Constantini ed Amos Mosaner, e da Arianna Fontana, che prima ha vinto l’oro nei 500 metri dello short track e poi, dopo aver ottenuto la medaglia d’argento nei 1500 metri, è diventata l’atleta italiana più vincente nella storia dei Giochi olimpici (a sole due medaglie dal record assoluto di 13 medaglie dello schermidore Edoardo Mangiarotti, che le vinse tra gli anni Trenta e Cinquanta).
Un’altra atleta di cui si è molto parlato in questi Giochi, non solo per questioni prettamente sportive, è stata la quindicenne pattinatrice artistica russa Kamila Valieva: era considerata una grande favorita, è stata per giorni al centro di un presunto caso di doping ed è caduta due volte nella prova decisiva. Valieva ha comunque vinto un oro nella gara a squadre.
Le prossime Olimpiadi estive si terranno nel 2024 a Parigi mentre saranno Milano e Cortina ad ospitare nel 2026 i prossimi Giochi Olimpici invernali.