È calato il sipario sui Giochi di PyeongChang caratterizzati dal riavvicinamento sportivo e politico tra le due Coree. Il testimone passa ora a Pechino che, nel 2022, ospiterà i prossimi giochi invernali.
Nel corso della cerimonia di chiusura il presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach ha ricordato che lo sport ha offerto un «ponte di pace e continuerà a farlo anche quando la fiaccola sarà spenta», augurandosi dunque che il dialogo tra le due Coree continui.
Per quanto riguarda il lato sportivo, ottima la prestazione del Canada che ha chiuso i giochi al terzo posto con 29 medaglie, un numero record per i giochi olimpici invernali. 12 delle 29 medaglie sono state vinte da atleti quebecchesi. Da segnalare, in particolare, gli ori di Samuel Girard, nello “Short track” 1000 m.; di Sebastien Toutant, nello Snowboard (Big air), e di Mikaël Kingsbury, nella gara di gobbe, della squadra di pattinaggio artistico.
Per la squadra azzurra, bilancio con luci e ombre. Le luci sono tutte al femminile; le tre medaglie d’oro italiane sono state vinte da tre ragazze: la “pluridecorata” Arianna Fontana nel pattinaggio di velocità, Michela Moioli, primo oro italiano nello snowboard e Sofia Goggia, primo oro femminile in discesa libera. Le ombre sono più per gli uomini: «Ma era una squadra molto giovane – ha detto il presidente del CONI Giovanni Malagò e tra quattro anni sarà protagonista!».
Il medagliere
Norvegia: 14 ori, 14 argenti, 11 bronzi, tot. 39.
Germania: 14 ori, 10 argenti, 7 bronzi, tot. 31.
Canada:11 ori, 8 argenti, 10 bronzi, tot. 29.
Stati Uniti: 9 ori, 8 argenti, 6 bronzi, tot. 23.
Paesi Bassi: 8 ori, 6 argenti, 6 bronzi, tot. 20.
Corea (7° posto): 5 ori, 8 argenti e 4 bronzi, tot. 17.
Italia (12° posto): 3 ori, 2 argenti, 5 bronzi, tot. 10